Rivelazione a Mamma

di | 30 de Marzo, 2021

Quando iniziai per la prima volta a scrivere questi appunti, non pensavo certo che avrei avuto da scrivere cosi tanta roba sulle mie disavventure sessuali. Avevo iniziato a scarabocchiare i miei sentimenti su dei fogli, che ben presto diventarono troppi. La scoperta della sessualità per me, fu qualcosa di liberatorio, essendo cresciuto in una famiglia assai pudica, dove l’imbarazzo era dietro l’angolo solo a nominare il Sesso, per me farne la piena conoscenza, e stato come se avessi spezzato delle grosse e lunghe catene, che mi tenevano prigioniero. L’approccio con le ragazzine della mia eta’, non e stato dei migliori. Brutto non lo sono mai stato intendiamoci, ma evidentemente non ero cio che le ragazze cercavano. Nato con lineamenti del viso femminili, e un fisico androgino magro e femminile, non ero certo il tipo che puo piacere ad un certo tipo di ragazza, in piu la mia timidezza mi impediva di socializzare. Furono gli uomini di una certa eta’ invece a catturare subito la mia attenzione, o meglio, fui io a catturare la loro, e ben presto dalle attenzioni di questi uomini adulti, sempre piu incuriosito dalla faccenda, mi convinsi a provare a femminilizzarmi del tutto e passare dall’altra sponda. Alla fine sono sempre stato curioso di provare a fare l’amore con un uomo, e la cosa mi stuzzicava non poco. Un’altra cosa strana che iniziava a interessarmi, era la complicita’ di mia madre. Essendo figlio unico, e normale vedere nella propria madre, un punto di riferimento. Ho iniziato prima a sognare di averla mia complice, poi a provare poco alla volta a rivelarle la mia situazione, e cosa provavo. Mia madre era una donna di mentalita’ chiusa, ma ci potevo parlare raramente di queste cose, essendo anche molto timido, mi vergognavo a parlarle di uomini nudi e di grossi cazzi. Presi l’abitudine di scriverle dei bigliettini, per tentare di capire fino a che punto co lei avrei avuto fortuna. Mia madre con molta difficolta’ ha accettato la situazione, cosa non facile per una donna di mezza eta’ come lei, cresciuta con un’educazione pudica di altri tempi. Confessarle che volevo passare dall’altra parte, lasciarmi crescere come una donna, e che ero attratta dagli uomini di mezza età, non fu una cosa che lei accetto’ volentieri. L’imbarazzo e sopratutto mio padre, mi impedirono per anni di rivelarmi, certe cose mio padre non le avrebbe certo comprese, avevo paura di cosa sarebbe accaduto se mi avesse scoperto. Quando purtroppo mio padre ci lascio’, ebbi campo libero con mia madre. Mio padre era un’uomo buono, ma certe cose non le comprendeva, era un calabrese di nascita, venuto dal sud e trapiantato al nord, nonostante gli anni passati a vivere in una grande Metropoli, la testa del classico uomo del sud gli era rimasta. Passato un po di tempo dalla triste perdita di papà, mi feci coraggio e mi rivelai a mia madre una volta per tutte. Ricordo ancora come fosse successo ieri, la prima volta che trovai il coraggio di mostrarmi a lei in vesti femminili. Era un’estate calda in Veneto, eravamo entrambe nella casa al mare, dove lei aveva abitato in un appartamento per anni con mio padre. Io ero rimasta a vivere a Milano, quella volta l’andai a trovare. Al tempo ero gia diventata una bella e grande Troia, cresciuta prendendo cazzi di ogni misura senza che mamma lo sospettasse minimamente. Ho sempre atteso il momento di rivelarmi proprio per scoprire una volta per tutte le carte. Speravo in cuor mio, mi accettasse cosi com’ero. La mattina dopo che andai a trovarla, mi svegliai di buon’ora, mi chiusi in bagno e non ne uscii fino a qualche tempo dopo, quando anche lei si desto’ per preparare la colazione in cucina. Una volta pronta per il grande passo, andai nella mia vecchia cameretta ormai in disuso, la chiamai e attesi con il cuore in gola, che percorresse quei pochi passi dalla cucina alla mia cameretta. Quando finalmente, mamma entro’, mi mostrai a lei in tutto il mio splendore. Avevo indossato un completino intimo nero, che avevo trovato per l’occasione. Il tutto formato da: un corpetto nero allacciato dietro la schiena con lacci intrecciati, slip tanga, calze a rete autoreggenti e reggicalze, zoccoli di legno con zeppa alta, ben truccata capelli sciolti tra schiena e spalle, li avevo sempre portati lunghi anche se mio padre non li sopportava, unghie delle mani smaltate di rosso.
Quando lei entro’ si fermo a fissarmi ammutolita, l’imbarazzo tra noi era palese, la fissai negli occhi senza vergogna, per troppo tempo avevo atteso quel momento, perchè vergognarsi proprio ora? con il cuore che mi batteva forte in petto per l’eccitazione, le dissi che era ora conoscesse la verita’. Lei rimase poco stupita nel vedermi conciata a quel modo, forse gia sospettava, forse gia’ sapeva, e prima di parlare mi squadro’ bene girandomi attorno. Finalmente poi parlo’, l’attesa era snervante. Le sue parole furono: “Sei Bellissima splendida”. Quasi non ci credevo, avevo atteso quel momento da una vita intera, ed eccomi li davanti a mia madre come la vera me stessa senza piu nascondermi. Ma la prova decisiva però, non era ancora arrivata. A pochi passi da noi avevo il mio PC portatile, proprio quello in cui sto scrivendo ora questa pagina. Le chiesi il favore di ascoltarmi in silenzio, e guardare cio’ che avevo da mostrarle, solo alla fine poteva esprimere se lo riteneva giusto, un suo giudizio al riguardo. Mamma evidentemente in giornata buona, accetto’ la situazione, benche’ fosse un po imbarazzata. Ci sedemmo vicine una all’altra alla scrivania, davanti al mio computer, aprendo una cartella di files che avevo chiamato ‘Personale’, le mostrai tutto d’un colpo, senza sosta e senza vergogna, una dopo l’altra, tutte le foto che mi ero fatta scattare durante le scopate con gli uomini che avevo frequentato. Commentandole una ad una, le raccontai per filo e per segno, cosa avevo combinato fino a quel giorno. Fatti che lei ovviamente non conosceva ne sospettava. Piu’ volte scesi in particolari e dettagli hard, su come godessi a prendere cazzi grossi in bocca e nel culo, e di come avevo scoperto l’amore omosessuale. Vidi sospirare mamma parecchie volte, come rassegnata alla situazione che le mostravo. Davanti ad una foto ingrandita, dove si poteva ammirare il grosso cazzo di un nero che mi penetrava, mamma storse il naso un po schifata. Ma come da accordi, non disse nulla. Una volta terminato il racconto, la vidi abbastanza provata. Sapevo che a lei certe situazioni non piacevano affatto, ma era giusto le avessi rivelato tutto, anche a costo di sconvolgerla. La guardai, con i suoi occhiali grandi, se li tolse, puli’ le lenti con un fazzoletto di carta, poi se li rimise, mi guardo’ e riguardo’ l’ultima foto che gli avevo appena mostrato, dove una cascata di sperma bianco, mi riempiva la bocca, colando a gocce dal mio mento. Il fotografo era stato bravo a cogliere ogni particolare mi dissi tra me, erano foto scattate con i primissimi cellulari Nokia e non erano poi di qualita’ come quelle che si scattano oggi. Sospirando nuovamente, mamma disse a voce quasi spezzata: “Che dovrei dirti figlio mio? che sei un maiale?” fece una pausa e continuo’: “Lo sospettavo, ma non pensavo fossi arrivato a tanto.” riferendosi ovviamente alla foto che era li davanti ai nostri occhi. Poi continuo’: “Cosa vuoi da me.. che devo fare con te…” A quel punto, le spiegai che volevo solo vivere le mie esperienze, in quel momento mi sentivo cosi, era cio che sentivo dentro di me, fare quello che amavo fare. Avevo scoperto di amare gli uomini, mi piaceva il cazzo, avevo scoperto questo strano amore, perche’ reprimerlo? non mi aspettavo certo che capisse, ma che almeno provasse ad accettarlo. Magari un giorno avrei mollato tutto, magari un giorno, sarei tornato ad essere il figlio che voleva, ma ora avevo bisogno di quel tipo di amore. Vidi mia madre molto imbarazzata a quel punto, io invece avevo il cazzo dentro il tanga, che stava per esplodermi dall’eccitazione. Era fatta, lei ora sapeva… dovevo solo convincerla, e potevo vivere finalmente la mia vita da Troia come volevo. Lei riflette’ un istante troppo lungo, poi aggiunse: “Se ti rispondessi che non mi piace cio che fai, lo faresti ugualmente come hai fatto fino ad ora, non e forse vero?”, concluse sospirando: “Se e proprio cio che ti fa felice… non posso dirti di no, bada a non farti fare del male e impara a far usare i preservativi ai tuoi uomini almeno.” Lo avevo appena sentito ma non potevo ancora crederci, mia madre mi aveva dato il suo consenso e mi aveva accettata come figlia. Era il giorno piu’ bello della mia vita, le confidai che il nome del mio primo uomo era come quello di papa’, colui che mi aveva sverginata per primo. Per uno scherzo del destino, quell’uomo di una certa eta’ brizzolato, e ben dotato, aveva pure lo stesso nome di mio padre.
Ancora non riuscivo a crederci, mi ero appena confidata a lei, e gia’ stavamo chiacchierando di sesso e uomini, come due donne. La Inondai di parole come un fiume in piena, ero eccitatissima di poterle finalmente confidare tutto senza vergogna, le confidai che avevo conosciuto quest’uomo chiamato Gaetano, di circa cinquant’anni, bello, alto, un cazzo stupendo, e un vero toro da monta, ormai ero lanciata e non mi trattenevo con le parole forti. Le dissi che era vedovo, mamma chiese se avesse figli, le risposi di no. Continuai il racconto, dicendole che ci innamorammo al primo incontro, era un idraulico venuto per ripararmi una perdita in casa, e alla fine eravamo finiti a letto a scopare come maiali. Mamma ebbe da obbiettare sul fatto che facessi certe porcherie con chi veniva da me per lavorare, ma le assicurai, che tutto accadde in modo pulito ci innamorammo al primo istante. Le raccontai di come mi avesse aperto bene il culetto per la prima volta, facendolo con amore, e come mi avesse sverginata in modo assolutamente indolore, facendomi morire di piacere al primo colpo con il suo bel cazzo nodoso. Mamma chiese se almeno avesse usato il preservativo, le assicurai che era un’uomo di cui ci si poteva fidare. Le confidai anche di averla pensata a lungo, mentre l’uomo mi apriva in due le chiappe a colpi di cazzo sul lettone matrimoniale, dove aveva dormito per anni. Mamma anche li ebbe da ridire, ma era piu che altro una delle sue solite battutine ironiche: “Pensi alla mamma solo in quei momenti?” mi chiese quasi sorridendo, le risposi che erano anni che speravo che io e lei saremmo diventate come madre e figlia, e il sogno si era finalmente avverato. Mi mostrai cosi’ felice, che mamma dovette per forza assecondarmi, dicendo che non pensava mi tenessi dentro tutto questo, le confidai che con papa’ sempre presente, potermi confessare a lei, era un rischio e la mia timidezza non aveva agevolato le cose. Mamma mi diede ragione, papa’ era un grande uomo, ma su certe cose proprio non connetteva. Ero talmente eccitata, che non ce la feci piu’, con la manina dalle unghie smaltate, estrassi dal tanga il cazzo duro, che ormai era inutile nascondere. Mamma nel vederlo fece un’altra delle su battutine, pregandomi di non sporcarla, vedendo mi masturbanvo accanto a lei. Una volta accettata la situazione, mia madre sembrava ora piu’ rilassata e disposta a scherzarci su, invece che fare tragedie. Alla fine concluse era meglio prenderla con ironia, e fece bene. Le sorrisi abbracciandola e lasciando momentaneamente il mio cazzo duro. Era una mattinata davvero speciale quella per entrambe. Le ore passavano, ed eravamo ancora li a chiacchierare di sesso e uomini dal cazzo grosso e lungo come pettegole. Forse stavo correndo troppo, ma presa dall’euforia del momento, le domandai se avesse voluto farsi un paio di scatti insieme, ovviamente non le chiesi di spogliarsi, era giusto per avere un ricordo di quel bel momento che stavamo vivendo insieme. Lei al principio rifiuto’, ma poi la convinsi, la convinsi pure a farsi fotografare in costume da bagno, intero ovviamente. Usammo la fotocamera del computer, la feci mettere in varie pose con me al fianco. fu divertente come situazione, dato che mamma piu’ volte imbarazzata, cercò di allontanarsi prima dello scatto, alla fine la tranquillizzai e riuscivo a trattenerla per la foto di rito. La prima che realizzammo, fu sedute entrambe alla scrivania, abbracciata al collo di lei, con il cazzo duro fuori dal tanga, in intimo, la baciavo sulla guancia, mentre lei con le gambe accavallate e in costume da bagno, cercava di sorridere imbarazzatissima. Il secondo scatto, lo facemmo in piedi davanti al mio notebook, abbracciate con il braccio attorno alla vita, sempre con il cazzo fuori io, ma stavolta senza tanga, che tolsi restando solo con il corpetto, calze a rete, reggicalze e zeppe. La terza foto la facemmo in cucina, portai il computer e lo sistemai sul tavolo, dove c’era pronta la colazione ormai fredda. Scattai la foto con lei che beveva la sua tazza di latte , e io a fianco con le chiappe spalancate dalle mie manine, dandole le spalle. Mi stavo divertendo un mondo e anche mia madre anche se non lo voleva ammettere si divertiva a fare la modella improvvisata per quelle foto.
In una delle ultime, le chiesi sempre piu sfacciatamente, di iniflarmi un dildo di plastica nero dentro al culo, lei si rifiuto’, un po per l’imbarazzo, un po temendo di farmi male. La convinsi a tenermelo almeno appoggiato allo spacco delle natiche, e lo fece. L’ultima foto venne piu eccitante delle altre, continuavo a toccarmi, eccitata come una Troia, mamma ci scherzo’ su dicendo che se non smettevo di toccarmi il pisello, me lo avrebbe strappato. Allungo’ il braccio prendendomi in mano il cazzo duro, e al contatto con la sua dolce manina, non riuscii a trattenermi, spruzzandole addosso la mia sperma sporcandole il costume, oltre che la mano. La foto venne proprio in quel momento che fu immortalato. Erano delle foto innocenti rispetto a quelle che le avevo fatto vedere qualche ora prima certamente, ma erano foto fatte insieme da Madre & Figlia, che segnava un nuovo inizio per tutte e due. Mamma dovette cambiarsi dato le avevo sporcato il costumino, quindi si alzo’ e ando’ in bagno per infilarsi qualcos’altro di piu coperto per stare in casa.
Rimasi da lei un paio di giorni, in cui giravo liberamente per l’appartamento in bikini, senza vergogna, per darle modo di abituarsi alla mia nuova identita’, e le chiesi piu volte, di rivolgersi a me come una figlia al femminile, le ci volle un po ma alla fine ci riuscii a farla parlare con me come fossi stata davvero una femmina. Tornai a Milano qualche giorno piu tardi, colma di gioia, pronta a ricominciare la mia vita di Troia, ma stavolta sapevo di poterla condividere con mia madre che ora avrebbe avuto una bella figlia di cui essere orgogliosa. Quella notte non ho dormito molto, e le telefonai subito per passare la serata con lei a parlarle nuovamente di grossi cazzi sbrodolanti di sborra e di uomini nudi da cui presto mi sarei fatta riempire. Le dissi che avrei voluto averla presente un giorno per vedermi dal vero fare l’amore con un uomo, mamma ebbe subito da ridire e tentenno’, ma le ricordai il suo patto e la nostra promessa di essere come Madre & Figlia in tutto. Avevo voglia di uomini, e volevo che anche lei condividesse con me la mia stessa voglia. Volente o meno, era coinvolta nella faccenda, e speravo di farle sentire al piu presto via telefono almeno, il primo rapporto con un uomo, dato ci dividevano chilometri di distanza. E l’occasione che aspettavo arrivo’ ben presto.  Per scambio opinioni e commenti [email protected] mi chimo Chris.

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