Agatha dà il culo alla sua amica

di | 9 de Dicembre, 2022

Agatha si appoggiò alla porta della cabina, i grossi seni premuti contro il vetro freddo, le mani aperte e il piccolo sedere leggermente sollevato, le picchiettai due volte il fianco freddo, gemette un “Ahi” tra le lacrime.

– È così che mi ami?

– Questo è quello di cui hai bisogno.

Le ho aperto il culo e lei mi ha mostrato i suoi segreti, la sua figa senza peli, il suo culo stretto e scuro. Era tutto ciò che voleva, tutto ciò di cui aveva bisogno. Mi veniva l’acquolina in bocca, il mio cazzo pulsava. Lisciai l’anello accartocciato e mi feci strada dentro. L’acqua della doccia mi ha colpito la schiena e il mio dito ha attraversato il culo della mia amica, la bella e dolce Agatha Marcondes. Pronto per essere trasandato.

– Ahia! Sono caduto!

??

Ho smesso di leggere imbarazzato, ho sentito le mie guance arrossire, ho bevuto un sorso di caffè caldo. Mi morsi il labbro prima di guardare il mio amico. È stato più difficile di quanto mi aspettassi, anche di più da lui, così bravo, educato.

– Cos’è Gayo? Scrivi così tanto. Solo con me, merda?

– Ti avevo detto di non leggerlo, vero? Non ne avevo bisogno, avrei potuto leggerlo più tardi a casa.

– Dopo il nostro sesso… non ti immaginavo così pervertito. Chi mi farebbe queste cose? Mi ha portato in bagno e io…

Non ho nemmeno avuto il coraggio di finire la frase, una parte di me era offesa, mi sentivo un oggetto, masse… Hmmmmm, parte, parte cattiva mi ha fatto eccitare, la mia figa si è surriscaldata è bagnata. Non potevo proprio mostrarglielo. Non poteva essere così semplice.

J’ai fait ce visage désapprobateur, secouant mes cheveux, mourant d’envie de continuer à lire, mais j’avais besoin de montrer mon côté saint, de valoriser la conquête, de rendre Caio fou, soumis avant qu’il ne baise really . Il cucciolo potrebbe venire più tardi.

Si è sentito a disagio, ha lasciato il tavolo della sala da pranzo ed è andato in cucina a scherzare. Ne ho approfittato per rileggere quanto ha scritto. Come chi fa un’arte, con il cuore in gola, ho letto la descrizione del cazzo, i dettagli della testa grossa e sinuosa, è lì che nella storia la mia testa è scappata dall’ano.

ho urlato dal dolore!! E la verga fittizia dello scrittore mi ha rotto le pieghe, mi ha fatto urlare di dolore. Stavo impazzendo, incantato dalle parole. I due in una scopata pazzesca.

Dimentica la chiave.

Mi ha colto di sorpresa. Sentivo le sue mani sulle mie spalle, non mi ero nemmeno accorto che fosse tornato. Ho provato a fingere di non aver letto nulla, ma non ci sono riuscito, lo schermo del tablet si illuminava davanti a me. E le mani dell’amico mi hanno regalato punti rilassanti sulle spalle e sul collo.

– Va bene? Sei molto tesa Agatha.

Gemetti pensando a cosa dire, ricordai la poesia che aveva detto mentre facevamo sesso. Ho chiesto solo per deviare l’argomento.

– E la mia poesia? Ricorda, hai detto che me ne avresti fatto uno.

– Una poesia per te…

– Hai detto, hai detto che ne stavi scrivendo uno per… Lei, mio ​​soooo…

Non ho mai parlato così della mia figa, ma non potevo nemmeno essere esplicito. Non ne avevo nemmeno bisogno. Alzai lo sguardo mordendomi il labbro. Abbiamo riso, Caio si è fatto più audace, la sua mano mi ha stretto il collo, l’altra mi ha accarezzato il petto. Indossavo una maglietta sformata che mi ha prestato, ho lasciato cadere il tablet sul tavolo, ho gemito, ho sentito la mia figa diventare appiccicosa, in questo modo delizioso intravedo la nuova hit. L’autore di racconti erotici infilò una stupida mano dentro il colletto della camicia.

– Unnnffff!! AAAAiiiiii!!

Ha trovato il mio seno, mi ha stretto il seno, mi ha pizzicato il capezzolo. Sembrava addirittura che fossimo amanti, che avesse i suoi diritti. Il diritto di fare di me una puttana, quando volevo. Ma è così bello sentire i punti duri graffiare la maglia.

– Andiamo a letto.

– No! Non nel tuo letto!

– Non vuoi un massaggio? Un massaggio rilassante?

– Quindi sul divano, beh, apri il divano e te lo lascerò fare a me.

Lo fece, chiuse la tenda, aprì il divano a scomparsa. La sua tenda tra le gambe faceva sembrare ridicolo il mio amico. È ridicolo come gli uomini arrivino spesso a questo stadio, vero? Ma aveva il suo lato affascinante. Ho fatto finta che non mi importasse, ma credo che lui se ne sia accorto. Non c’era modo di non guardare, arrossì goffamente.

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Ho riso, ho scoperto i denti, mi sono avvicinato e mi sono tolto la maglietta con la stampa della Torre Eiffel, ero nudo, completamente nudo. Ho piegato il ginocchio sul bordo del divano, ho riso come se fosse la cosa più naturale del mondo e mi sono appoggiato allo schienale fino a sdraiarmi. Mi sono sdraiato sullo stomaco, ho aspettato.

– Non ho l’olio da massaggio.

– Passa un idrante. Lo fai, vero?

Non ci volle molto perché si sedesse dietro di me. Ho sentito i rumori che stava facendo. Mi tese le braccia e cominciò a spalmare la crema. Il profumo delle rose, la pelle che diventa morbida. Caio era un bravo massaggiatore, chissà! Ho rilassato i muscoli. Le onde attraversavano il mio corpo, ho cominciato a diventare un po’ insensibile.

Mi ha spalmato la crema sulle cosce. Proprio lì… Proprio all’incrocio, sai. Prima una coscia, poi l’altra. Estendi e stringi fino a raggiungere il ginocchio e il polpaccio. Così buono! Pensavo alle storie di Caio, quello che mi mangiava allo stesso modo, mi faceva bere il suo seme, mi spalmava il corpo nel suo gala… immaginavo i miei broncio appiccicosi di seme. Nessun problema!

Ho sentito la mia figa bagnarsi. Ho allargato le gambe solo per scherzare. Per vedere se Caio sarebbe diventato un pervertito per sempre. Ha capito, le mani appiccicose hanno iniziato a idratare il mio sedere, stringendo, stringendo, raschiando. Stavo sbocciando, aprendomi, esponendo ciò che era nascosto dentro di me… Caldo.

– Entra Caio, mi piace.

– Mmm

Ho sentito la crema toccarmi le labbra, ungere le mie gemme. Aaaaahhh! Non tutte le volte che un uomo ti fa questo. Questo calore caldo che proviene dall’interno fa sudare il gatto all’ingresso. Ti pizzicano le dita. I punti vengono dall’interno.

– Fammi vedere, fammi vedere, Agatha.

Ero in dubbio, ma anche… Dannazione! C’ero io, sai? Sostenendomi sulle punte dei piedi e sulle ginocchia, allargai gli archi delle gambe. La sua faccia sepolta nel cuscino. Ho lasciato che il mio amico mi vedesse completamente. La visione della sfortuna! Dal culo alla fica, da far sbavare qualsiasi adulto. Tanto più che Caio è così timido.

– E la mia poesia Caio? E la poesia del gattino?

– L’ho già scritto, tu non l’hai ancora letto.

– Ha scritto! Hai scritto senza vedermi, senza sapere? Quindi recita, parla!

– Perché, la tua figa è già una poesia. Così bella, così ben concepita, bellissima visione del paradiso, i miei versi non ne sono degni.

– Non esagerare Caioooo, non trattarmi così. Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!

Ho sentito la lingua del ragazzo toccarmi al centro, nel mezzo. Un bacio dolce, così intimo e allo stesso tempo così rilassato e malizioso. Mi fa sentire fitte al culo. La lingua si muove tra le mie labbra, CAIO! Gonfiai il sedere e passai le dita tra i capelli di Caio, da un lato all’altro. Sentii il viso dell’amico sprofondare tra le mie natiche.

– Vuoi il mio amore, eh? Vuoi un po’ del mio brodo, eh? Ehi!

Era più di una poesia, il linguaggio proverbiale mi faceva impazzire, spudoratamente. D’istinto, arrapato ed eccitato, cominciai a muovere la vita contro il divano, mi muovevo come se fosse una bella scopata, come se Caio fosse sotto di me. Sono diventato oscenamente pazzo, anticipando le immagini del nuovo cazzo.

Calore sensuale che esplode attraverso il mio addome, i miei seni schiacciati contro il tessuto spesso. I capezzoli pulsano fortemente. Questa assurda rigidità. Il dolore si è mescolato al piacere e la lingua sciolta dello scrittore ha finalmente toccato il mio cuore.

Un centro che non sapevo di avere, nessun uomo mi aveva toccato così, lì, in quel momento. Il mio culo, il culo di Agatha. Aaaaahhh! La lingua malvagia lecca il mio ingresso, inghiottendolo, girando e rigirando e bagnando. Tutto il mio corpo palpita e palpita e vibra e sogno di scoparmi Caio che mi fa scaldare la bocca… Sai!

Non avrei mai pensato che potesse essere così. Non è mai stato così, mi hanno fregato, ma mai con tanto amore, attenzione. Non avrei mai immaginato di potereeee, Caiôôô!! Che carezza intima e divertente, lisciare il mio buchetto, succhiarmi come un frutto! Erano sempre solo mignoli, sui cazzi della maggior parte degli innamorati. Ma la lingua, la lingua…

-AAaaaaaiiiiii!! Lo amo!

Ha visto che non ero vergine, che il mio culo non era solo suo. Anche così, la lingua non era meno cattiva, mi ha aperto la fessura, come se fosse una figa. E poi è arrivata la sorpresa di un bacio succhiato. Non tutti potete immaginare cosa significhi farsi leccare il culo con un bacio. Mio Dio!! Che follia! Ho lanciato un grido di sorpresa, mostrando involontariamente mi è piaciuto.

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Sbattei le palpebre, un breve battito tremolante. L’ho inumidito, sbavando tra le mie labbra. Penso che il mio forte odore renda l’amico ancora più eccitato. I miei feromoni hanno fatto impazzire quell’uomo. La lingua perforò il buco con più gusto.

– Aaaahhh!! Aaaaaaaaaaa!!! AmOOOOooohhh!!

La punta dura mi ha penetrato a fondo, l’ho sentito dentro, sai? L’ho sentito perforarmi il culo. I punti venivano dall’interno. Amato Gesù!! Ero grato per ogni bastoncino che mi spezzava le pieghe, senza di loro chi scrive non avrebbe mai fatto questo, così.

– CAIOOOOOOO!!

– Che meravigliosa CU Agatha! Che culo delizioso, figlia mia!

Ero vanitosa, mi sentivo la donna migliore del pianeta, la puttana di Caio. Mi è piaciuto di più quando mi ha afferrato il sedere e mi ha schiaffeggiato. Questi schiaffi rotti e spezzati, che mi fanno arrossire il sedere. Non doveva essere così, non lo era!! Ma questo mi ha reso ancora più depravato.

– Non farlo così, non addormentarti. Sono caduto!!

Ho afferrato, tirato i miei stessi riccioli, la fica bollente, la melassa che mi schiumava tra le labbra. È bastato che la lingua perversa dello scrittore toccasse la mia bocca. Quella bocca riccia che ogni ragazza ha tra le gambe.

Non dovrei nemmeno parlare così, ma ho promesso di dirti tutto. Non l’ho promesso?

Ho riempito la bocca di Caio con il mio brodo. Quel brodo denso e dolce… Sai? Stavo per dirgli di berlo tutto, ma in quel momento non ho avuto il coraggio. Ho pensato che sarebbe stato troppo. È stata una decisione ravvicinata. Anche perché mi tremavano le gambe e ho perso il conto.

– È quello che fai con me nelle storie. Scopami come una puttana di strada?

Ho detto solo per causare. Sapeva che il ragazzino sarebbe impazzito se avesse potuto andare oltre.

Caio mi ha aperto la vagina, mi ha esaminato come un medico, ha visto cose che pochi uomini hanno visto. L’ho sentito leccarmi dentro, giocare con il mio amico. Scopami la figa con la tua lingua.

Come ha fatto? Come potrei? Tanta forza, tanta bravura… Caio mi stava preparando di nuovo, io ero tutto sperma e lui era lì nell’aridità, il suo cazzo duro doveva battere come una campana. Fu allora che salì, ci si sedette sopra. Questo sarebbe stato il momento clou della nostra scopata.

– Voglio connettermi con te. Fusione con te… Agathaaaa!

– Allora fottimi a testa alta. Mangiami il cazzo, ma dammi un bacio sulla bocca.

– Dovresti essere una scrittrice Agatha.

– Forse scriveremo un racconto… Insieme?

Se n’è andato e io mi sono girato. Mi voltai e mostrai la deliziosa figa, le labbra rosse, che si aprivano e si chiudevano. Ho fatto scorrere le dita e ho mostrato il bocciolo, l’ho levigato… E ho guardato. Sapeva cosa volevo per primo. Mi ha allargato le gambe, mi ha allungato tenendomi le caviglie e mi ha scopato!!

Aaaahhh! Che gusto essere fottuti così a fondo. Va e viene, penetrante e toccante. E i nostri corpi si scontrano, cadono. Poteva solo afferrare i seni, pizzicare i capezzoli e gemere in quel modo. Puttana perversa. Implorando l’orgasmo. Questo è il problema in quei momenti, perdo completamente il rispetto.

– Lo amo! Mi trapanerai il culo così. Mi taglierai il culo così???

Una donna non dovrebbe mai dire cose del genere, figuriamoci un’amica così intima. Ci furono nuovi scontri, il bastone amico mi penetrò violentemente, il gatto fece versi lussuriosi. le loro bacche toccano la mia figa. Ho mostrato le mie tette vivace, ho chiuso gli occhi e ho dato un altro carico.

– AAAaaaaiiiiii Caiuuuuuu!!! Ooooo!!

Io tutto teso, bagnando l’architrave, le gambe. Aveva paura che Caio non reggesse così tanti orgasmi. Gli ho grattato il braccio e l’ho implorato.

– Ora dai, voglio un bacio e goditi il ​​culo!

Era il segno che stava aspettando. Il mio scrittore preferito, mi ha spinto al limite, mi ha sollevato, mi ha tenuto la figa e il culo in aria. Ricordo ancora quello sguardo, quello sguardo maschile depravato. Pazzo a fotterti, a ficcarti il ​​cazzo dentro.

Ero così bagnato, così non protetto. Pronti, pronti per le follie dello scrittore. Ho ammirato il bastoncino macchiato, il mio succo che luccicava sull’asta, la testa rosso porpora. È stato allora che mi ha pugnalato nel culo.

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AAAahhh Gesù, che delizia!! Questa preparazione, questo momento unico, ci guardiamo in faccia e la verga di Caio mi apre il tunnel. Si è fatto strada dentro, io ho spinto il divano… l’ho sentito quando la sua testa ha attraversato l’anello.

– AAAhhhh, amore mio!! Vieni, vieni mmm!!

È entrato, ha infilato la sua cannuccia calda dentro di me, niente di meglio che farsi scopare dall’uomo che ami di più… io così tenero e sbavante. Si aprì, si allargò e venne. Cumming tutto intero, mascolino, le belle tette di Caio e il suo cazzo che mi penetrano nel culo.

Ho pianto per il dolore, ho pianto per il tremore. Fica in fiamme, culo in fiamme con l’ampia cannuccia che mi penetra profondamente. Alzai lo sguardo, il mio sguardo trafitto, il difetto visibile sul mio viso. Ho detto tutto quello che volevo di più.

– Voglio il bacio dell’amore. Voglio il tuo bacio Fell³³³³³³!!

Mi afferrò il petto e si mosse su tutto il corpo. Questa clamorosa impastatura è arrivata. Pensavo che non sarebbe successo, ma è successo, è successo! Poi venne quel bacio affamato, le loro bocche quasi incollate l’una all’altra, il fiato della sua fica nella bocca del ragazzino. Lingue arricciate nell’aria. Lui mi rotola il culo caldo e la figa, bruciando tutto il tempo.

Caio mi ha morso la lingua e ha sparato, è stato più che sufficiente. Era quasi una pisciata, l’ho buttato indietro. Caldo, morbido, per farle capire che le piaceva, le ho fatto un altro bagno. Le bocche si sono mosse, ho morso il labbro del ragazzo. Ho guardato, ho guardato in profondità negli occhi di Caio.

Il sudore che scorreva sulle nostre facce, il suo gocciolare lungo il mio corpo e il mio cazzo che si piegava dentro e fuori, dentro e fuori. Sono caduto gemendo come un bambino, all’uomo era rimasto così poco da riempirmi il sedere di gala.

– Non uscire finché non hai finito… Aaaahhhhh!

Sono pazzo, pazzo!! Ragazzi, io non sono così. Ma non l’ho mai dato nemmeno a uno scrittore. Un autore di racconti maliziosi. Ho immaginato che tutti i lettori mi fottessero in quel momento. Sborra bianca calda che mi fa una doccia di gala. La crema dei dollari prende il nome dalla sua musa ispiratrice, me. Litri e litri di panna.

– Scrivi una poesia sul mio culo Caio! Scrivi amoreooorrr!!

Ho spruzzato di nuovo, bagnando i nostri corpi. L’amico finalmente è arrivato, sentivo la verga di Caio colpirmi il sedere. Il bacio più meraviglioso del mondo è arrivato, le nostre bocche chiuse e lingue pazze si sono baciate sulla mia bocca. Sai, quel bacio e quell’abbraccio che non vorresti mai finire. Era così, ma il fuoco della passione si è trasformato in sperma e succo. E noi due siamo rimasti uniti attraverso il sudore.

– Oh, non sopporto più Caio. Lasciami respirare.

Si è allontanato da me e io mi sono girato su un fianco, è arrivato l’abbraccio. Carezza sul collo, Caio non assomiglia nemmeno agli altri che ho caricato così.

– Oh, wow! Hmm!!

– Cos’è?

– Mi ha stirato, mi ha lasciato tutto arrostito.

– Fammi vedere.

Mi sono girato e lui mi ha aperto la porta. È così strano come gli uomini adorino queste cose. Ammirare il proprio sperma che gocciola dal culo delle ragazze.

– E la mia poesia, non me ne vuoi fare una?

– Ma non è quello che ho fatto, cosa hai chiesto?

– Oh! Ma almeno un verso. Da portare a casa.

Si voltò, fissando il lampadario, ci mise un attimo, poi all’improvviso.

??

??

In mezzo alla bocca c’era una goccia.

Tra le labbra versò il suo succo

Il dolce nettare di una donna arrapata

L’intenso piacere stampato sul viso

Arrivò l’ordine di un cieco

Un bacio sulla faccia e sul culo del tuo bastone

Lo sguardo di due lussuriosi

Ti ho baciato la bocca, ti ho morso la lingua

il tuo piacere si è trasformato in acqua

E il mio è diventato crema

La storia continua: Agata, inchiodata al bastone dell’amica

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