Salgo sull’uber, non so chi sia l’autista, se è un uomo o una donna non fanno niente.
distratto o calmo, improvvisamente il mondo è diventato una massa
cangiante e grigia, ha solo colore, interessa solo me, attira solo me.
Mi sarebbe piaciuto fare un giro in una delle macchine Fast and Furious hahaha,
Voglio arrivarci in fretta, voglio vederlo. Tuttavia, il mondo continua a trollarmi e ovviamente ci sono
ingorgo, farò tardi e sarò punito per questo. Il mio stomaco
idioti e una citazione di Shakespeare mi balla in testa “Viaggi
porre fine all’incontro degli innamorati”, voglio che questo viaggio finisca
presto e che ritrovo il mio padrone, di cui sono follemente innamorato.
Finalmente raggiungo il bar dell’albergo dove alloggia lui, mi raddrizzo, mi siedo
capelli, fai un respiro profondo e cammina, guardati intorno e lo vedi seduto a un tavolo
in fondo cerco di controllare il tremito delle gambe e cammino con grazia verso di lui, è così
difficile perché mi batte il cuore e sembra che dentro ci siano mille farfalle
la mia pancia. Mi avvicino e lui mi guarda, aspetto che mi dica dove devo
siediti, annuisci e so che devo prendere la sedia che ti hanno dato.
è davanti a lui. Continua a guardarmi e la tensione cresce, giusto?
Non ti piacciono i miei vestiti? Trucco ? Odore? Quanti dubbi! poi
sorride e dice che sono bella, e all’improvviso il mondo si illumina di nuovo.
«Hai il permesso di parlare», disse.
E non so cosa dire, potrei dire che vorrei che tu mi mandassi
siediti sulla sua faccia e rotola finché non vengo, muore di eccitazione, l’ho già fatto
Non potevo più sopportare di stare lontana da lui, che le mie mutandine erano bagnate, quindi
da dire…
“Mi sei mancato” dissi sorridendo.
“Lo so che lo sai”, risponde. Chiamerò il cameriere, hai pensato a cosa succederà?
domanda? – Seguire.
– Voglio il succo d’ananas alla menta – rispondo
“No, ordinerai un doppio whisky con ghiaccio”, disse, salutando il
cameriere.
Faccio quello che dice, ma di solito non bevo niente di alcolico, quindi entra
Dopo un po’, mi siedo ondeggiando e sorridendo. Mi guarda e mi ordina
sedersi accanto a lui. Lì, seduto così vicino a lui, si sente intorpidito
a causa dell’alcool, sento un calore attraversarmi il corpo. abbracciami, abbracciami
corpo contro il suo e chiede: la mia cagna ha le vertigini? tutto quello che posso fare
è annuire affermativamente.
– Sei un cucciolo molto obbediente, hai idea di cosa farò con te?
Questo giorno?
– No. sussurro, già quasi in trance.
Apri le gambe – comanda e io obbedisco. Comincia a far scivolare le mani.
Solleva lentamente la gonna, tocca la mia figa sopra le mutandine.
bagnato e disse:
– Qui fa caldo e umido, proprio come piace a me. vai ora a
bagno, togliti quelle mutandine e torna indietro.
Faccio quello che mi dice con l’agilità di una persona sobria, in ogni momento
stare lontano da lui fa male come togliermi il respiro. Torno, mi siedo e, ancora una volta
A volte sento una delle sue braccia avvolgermi e tirarmi più vicino.
mentre l’altra mano scivola sotto la mia gonna dov’è la strada
libero, lo sento spingere indietro le mie labbra grosse e umide e schioccare il bocciolo teso,
Cerco di trattenere i miei gemiti, ma lo sento sussurrare nel mio orecchio, “puoi gemere,
cagna”. Era proprio quello di cui avevo bisogno per sentire gemiti osceni, senza
Ricordati che sono in un bar pieno di gente. Quando si rende conto che sto per farlo
divertiti, fermati e dì:
– Meglio bere ancora un po’, tornare al proprio posto e ripetere l’ordine
precedente.
Indietro, fastidioso. Ancora un whisky, più letargia mista a intensa lussuria,
più difficile contenermi. Lo guardo con la faccia
Con il cuore spezzato, sorrise e disse: “Saliamo in camera”. ah finalmente
Penso che presto sarò a letto a quattro zampe a farmi fottere violentemente da lui.
Sorrido ansiosa e lo seguo.
Apre la porta e mi dice di entrare prima, poi entra e
prima ancora di voltarsi, mi chiede di togliermi tutti i vestiti. “Porta via tutto”, sottolinea
lui, e io obbedisco. Mi guarda mentre mi spoglio e quando finisco dice:
– Pensi che mi sia dimenticato del tuo ritardo?
– No signore. Rabbrividisco e rispondo.
– Vieni qui – disse aprendo la porta del bagno – è l’ora della tua punizione.
Un misto di piacere, ansia e lussuria mi invade mentre lo seguo fino al
Bagno. Che cosa farà? Penso. Tuttavia, presto ho avuto il mio
rispondi, mi mette in piedi dandogli le spalle, alza le mani e
manette sulla sbarra di ferro usata per appoggiare gli asciugamani da bagno. in piedi nudo
e ammanettato, lo sento tirarmi i capelli fino a farmi piegare la testa
indietro, poi inizia a dire che sono una sporca stronza, una vera troia
classe bassa che finge di essere un insegnante etero e una saggia casalinga
quando non c’è ma sa che sono una stronza. tutti
alla sua parola la mia figa diventa un po’ più bagnata e mi fa arrossire
più impegnativo ed emozionante. Poi mi lascia andare i capelli e inizia a picchiarmi.
culo, schiaffi forti che mi bruciano la pelle e mi fanno impazzire. iniziami
si dimena e geme come una cagna in calore, l’aria che mi esce dai polmoni in fretta.
velocità strabiliante, impossibile contenermi. Poi di nuovo si ferma. me
Lo prego di continuare ma mi tira i capelli e mi fa un
morso molto forte sulla schiena. urlo e lui ricorda:
– Sono il capo qui. Sei solo una fottuta cameriera
per eseguire i miei ordini, capisci?
Mentre annuisco, mi libera dalle manette,
me lo mette davanti e mi ammanetta di nuovo. Guardami, stringi forte la mascella,
Lui sorride e mi schiaffeggia, io urlo, lo vedo che mi guarda, si allontana e se ne va,
quando torna ha una cravatta tra le mani, me la lega alla bocca,
“Voglio vederti urlare adesso, puttanella”, basta schiaffi, basta strapparsi i capelli,
più insulti. Le lacrime mi rigano il viso, non riesco quasi a fermarle.
piede, le mie gambe tremano, anche le mie cosce sono bagnate dal desiderio, my
il gatto batte costantemente. Lo voglio dentro di me, lo voglio tanto e adesso. Ma
Non comando, obbedisco. Quando si stanca di schiaffeggiarmi, inizia
Mi stringe forte i capezzoli, voglio gemere, voglio urlare, ma non posso.
Rendendosi conto che sto per tornare, addenta uno dei miei
i seni che stringono il capezzolo dell’altro, delirio, lui sa che sono i miei seni
ultrasensibile, le mie gambe tremano in modo incontrollabile, la mia figa
ancora più bagnate e gonfie iniziano a tremare, le mie mani sono
ammaccato dalle manette perché le mie gambe non ce la fanno più
Sostenendo il mio corpo, sono in estasi, sul punto di venire. Questo è quando lo vedo sì
allontanati da me, guardami e dimmi: verrai come non mai oggi,
hai capito?
Lo guardo, felice. Comandi “Dì che hai capito” per slegare
legare. “Capisco, mio signore,” rispondo. Si avvicina, mi dà un lungo
e bacio appassionato mentre mi accarezza vigorosamente i seni e, in questo
momento, il folle mix di arrapato, bere, volere il cazzo caldo, e
tutto il resto, mi fa perdere il controllo del mio corpo, le mie gambe tornano a
scuotere, e lo sento dire: “sei davvero una puttana sporca e arrapata”. va in pensione
le mie manette, ma non ce la faccio più, mi afferra nel
ginocchia, bacia i miei polsi feriti, rimboccami le coperte. Lo vedo spogliarsi mentre lui
è bellissimo, sigh…
Chiudo gli occhi e sento il suo corpo pesare sul mio, sento i suoi baci
sul mio collo, al mio seno, al mio ventre, fino a fermarsi in un bacio
avido nella mia figa, ricomincio a gemere come un matto, le tiro i capelli,
Mi gratto le braccia, la schiena… sono pazzo, delirio di piacere quando uno schiaffo sulla guancia
amico, seguito da un comando svegliami: mettiti a quattro zampe, cagna! Obbedisco naturalmente
Già…
Mi afferra forte i capelli e con una spinta forte e decisa entra nella stanza.
completamente dentro di me, urlo, tremo mentre lui spinge, schiaffeggia
Continua a suonarmi nel culo, non riesco a concentrarmi abbastanza
Ascolta, ma so che dici che sono una puttana, una puttana,
lavoratore temporaneo…
Non ce la faccio più, ho anche le gambe bagnate, vengo, gli dico, e lui
la forza e la velocità delle spinte aumenta, e il godimento arriva, potente,
Assolutamente e ride di me. Cado sul letto, esausto, lui sopra di me,
ansimando anch’io… A questo punto io non sono più sottomessa e nemmeno lui.
il mio padrone, siamo amanti, felici e completi l’uno nell’altro.
Scritto dalla dolce Helena.