L’ha fatto, vero?

di | 10 de Dicembre, 2022

Marcia aprì la porta quasi silenziosamente. Sbloccato, sbloccato ed entrato. I tacchi le penzolano tra le dita, i piedi nudi le calpestano le dita.

Il buio, non l’ha cancellato, si è spostato verso la camera da letto ed è stato allora che si è accesa la luce. Luce da una lampada da tavolo in fondo alla stanza. Marcia sussultò, si voltò, ma non urlò. Lo sguardo di stupore misto allo sguardo di stanchezza.

-Pedro!! Pensavo stessi dormendo.

– Dov’era? Sai che ore sono?

– Ti avevo avvertito che avrei fatto tardi, che le ragazze mi avrebbero portato a casa.

– Ragazze, eh? Mi chiedo chi siano queste ragazze.

– Sai già chi sono, non fingere di essere ignorante!

– E cos’è ogni cornuto! Un incompreso, un idiota?

– È di nuovo tutto con questa conversazione. Non so perché sei così geloso, non ti ho mai dato ragioni, anzi è sempre stato il contrario.

– Vieni qui, fammi vedere.

– Vedi quale uomo? È tardi Pietro.

– Torna qui Marcia, voglio vederti.

– Mio Dio!! Ho sonno, sono stanco!

Márcia va alla sedia dove suo marito l’aspetta in pigiama. Lei fa un passo avanti e lui si allunga, accarezzandole la coscia.

– Vedi, non c’è niente!

– E proprio non ce n’è, dove sono le mutandine di Marcia?

La mano leviga l’inguine, la vagina della donna. Le dita affondano, aprendo la carne, le labbra intime di Marcia.

– L’ho tolto, mi dava fastidio.

– Scusa, è sempre una scusa. Come l’ultima volta. Arrivi sempre senza niente quando lo incontri.

– Chi è, Peter? Non ho nemmeno visto Toni quella notte. Non è nemmeno in città, se è questo che vuoi sapere.

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– E a chi hai dato questo… A chi hai portato le tue mutandine?

– Non ti fidare di me? Pensi che io meriti di essere trattato così, solo tu?

– Allora mostraglielo. Apri quello che voglio vedere.

– Nerd! Non farlo così!

– Allora dimmi, so che sei stato tu. C’è la tua faccia che ha dato. Per chi?

– Il server.

– Chi?

– Questa era la scommessa. Quello che ha perso è stato dato al cameriere al tavolo. Di fronte agli altri. E ho perso.

– L’hai fatto davanti a loro, sotto i loro occhi?

– Non solo guardare.

??

Il giovane bello, alto e forte mi adagiò sul tavolo e tutti e tre mi spogliarono. Era solo in mutande e ha iniziato a baciarmi le cosce. Hanno applaudito, urlato e bevuto e il ragazzo ha iniziato a baciarmi la figa. Ho provato a fermarlo, ma loro tre mi hanno trattenuto, non me lo hanno permesso.

Il ragazzo si è arrabbiato. Leccare, baciare. Si è tolta le mutandine e ho iniziato a sentire la sua lingua che mi sfiorava le labbra. Ho pensato di trattenermi, di resistere alla tentazione del sesso orale. Ma fu allora che LÃÂvia mi colse alla sprovvista in un bacio alla francese.

– Lo sai che non sopporto che mi lecchino la gola. Ancora di più un bacio da una donna cattiva.

– E gli altri?

Peggio ancora, Selma e Flávia cominciarono a succhiarmi il seno, a mordermi i capezzoli. Loro tre insieme, quelle puttane e il cameriere laggiù mi stanno facendo impazzire sempre di più. Non c’era modo di non arrabbiarsi Pedro.

– E poi ti ha mangiato. Hai mangiato davanti agli altri?

– È stata Flávia a togliere il cazzo al tizio. Wow, non mi aspettavo che fosse così grande, così spesso.

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Stavano vibrando e ridendo, e Flavinha stava cavalcando il suo cazzo sulla mia fronte, aprendomi le labbra con il suo cazzo bagnato. Non c’era alcuna restrizione.

«Guarda com’è buona la Marcinha, la bella baguette del cameriere. Beh, Selma ha detto che era grosso. Maledetta Flavia l’ha detto mentre mi masturbavo con il bastoncino.

Ho provato a fermare la scena, ho chiuso le gambe contorcendomi, ma gli altri non me lo hanno permesso, mi hanno tenuto allargando le cosce. Mi hanno lasciato ancora più esposto agli occhi del giovane. È impazzito!

Mi hanno strappato le mutandine e mi hanno deriso per questo. “Prova Marcia, dimostrale quanto ti piace.” Non so nemmeno più chi stesse parlando. Tutto quello che so è che l’ho aperto, mostrando le cosce piegate, la fronte sollevata e…

– Bagnato.

– E caldo, molto caldo e liquido. Era impossibile fingere Pedro. Beh, volevo.

È lì che Flavinha ha messo la verga. Ha nascosto la testa e poi ha iniziato ad abbassare il busto. Mi ha aperto. Che bravo ragazzo, il ragazzo era in fiamme. Poi sono arrivate le epidemie, quelle che fanno impazzire la gente.

– Gemito?

– E cosa potevo fare? Era troppo denso, faceva troppo caldo. Sai come sono i giovani.

– E loro?

– Lisciandomi il collo, succhiandomi il seno. Ma la cagna di Flavia era quella che gli piaceva di più. quando se ne va…

– Quando se ne va, cosa fa Marcia?

– Ha succhiato il brodo. Succhiavo, poi sputavo e rimettevo la verga del ragazzo nella mia piccola caverna.

– Li ha preceduti. Sei venuto con il suo cazzo dentro di te?

– Cosa volevi? Ancora di più dopo il bacio alla francese di Livia. Mi ha morso la lingua e il ragazzo ha perforato la mia caverna. Era troppo per me. Non potevo sopportarlo, sono contento di non aver bagnato troppo il ragazzo.

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Ho bevuto quello sperma, rilassato, spaventato, sollevato. Non avrei mai immaginato che qualcuno sarebbe venuto così tanto. Non si fermerebbe, semplicemente non si fermerebbe. Questa merda spessa, un sacco di semi. Le ragazze sono impazzite quando ha iniziato a uscire da me.

– Ma era tutto?

– Desiderio. I mascalzoni volevano di più, lo volevano con loro.

Selma mi ha sputato in bocca e mi ha baciato come un pervertito. Flavia mi succhia ovunque. Lo sperma caldo che gocciola e la piccola troietta che beve, beve e lecca di nuovo il mio bocciolo.

– E l’altro? Livio?

– Succhiare il cazzo del ragazzo.

– Voi quattro non valete niente! Quante volte hai riso di loro, Marcia?

– Altri tre… Uno schizzo per ciascuno… In faccia.

– Ti hanno bevuto?

– Mmmmm. Ho riempito tutte e tre le bocche solo poi mi hanno rilasciato.

– E le mutandine?

Marcia apre un lieve sorriso e la borsa. Tira fuori un tessuto di pizzo nero. Il marito liscia il bastone duro allungato dentro le sue mutandine.

– Annusa per vedere se ti piace mooorr!!

– Allora bacio.

– Solo se mi dai il latte.

– Non hai ancora bevuto?

– Sai che mi piacciono solo i tuoi.

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