Perdi la tua timidezza con l’insegnante

di | 8 de Dicembre, 2022

Dopo alcune settimane di lezioni all’università, il professor Gabriel conclude il suo corso raccogliendo i saggi sul dibattito dell’ultima lezione. Decide di lasciare per ultima una delle sue studentesse e prima di ritirare il suo tema, chiude a chiave la porta della camera da letto e prima di voltarsi e andare verso di lei, lei era pronta a dire qualcosa.

– Professore, ho ancora lezione. E… non so cosa ho fatto, ma… – Scosse la testa con disapprovazione.

– Non hai ancora fatto niente. In realtà, voglio dirti una parola. – Gabriel si avvicina allo studente e gli lascia andare i capelli che erano legati in una coda di cavallo. – Ho avuto a che fare con diversi studenti come te. Studenti disponibili, con buoni voti, ma timidi. Ma hai attirato la mia attenzione da quando hai messo piede in questa stanza. Ah guardami carina, sei molto più carina con i capelli sciolti! commentò, avvicinando il viso al suo.

“E… posso provare a non essere così timida la prossima volta,” rispose Scarlet.

– La prossima volta? E adesso? Lui la guardò maliziosamente. – Devi davvero perdere quella timidezza.

Clara aggrappata ai suoi libri, si sentiva le mani sudare per il nervosismo e l’irrequietezza.

Gabriel, che nelle sue lezioni indossava sempre abiti banali, amava sempre lasciare la barba un po’ arruffata ei capelli mossi sopra le spalle, sembrava sempre serio; motivo per cui sembra essere più vecchio di quanto non sia in realtà, con questo i suoi studenti si sentono sotto pressione da lui, che è esattamente come si sente Clara.

Va nel suo cassetto e tira fuori qualcosa che sembra un fermaglio per i capelli della ragazza, ma in realtà è un vibratore per capezzoli, poi una bacchetta elettrica. Clara è spaventata e sempre più nervosa. Si accorge che il suo studente non sembra calmo e lui già se l’aspettava. Poi le chiede di prendere il suo portafoglio, ma lei esita e lui va a cercarlo.

– La tua mano è fredda. Non preoccuparti, torneranno alla loro temperatura normale. Ora puoi lasciare le tue cose in un altro portafoglio. È molto carino.

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– Maestro, sono già in ritardo per la lezione! – commentò, senza guardarlo.

Gabriel impaziente, la prese per le gambe e la mise sulla sua scrivania, Clara sembrava terrorizzata, cercò di allontanarsi da lui ma Gabriel la baciò così velocemente che lei non ebbe modo di reagire. Il bacio fu lungo e sempre più caldo.

Mentre la baciava, sbottonò il vestito della studentessa, cominciando a lisciarlo. Fu allora che iniziò a baciarle il collo. Clara toccò goffamente le spalle del professore, era molto imbarazzata.

Dopo baci e carezze, con il vestito completamente sbottonato, lasciando visibili solo le mutande, Gabriel pratica le “pinze vibranti” su Clara, che rabbrividisce quando le sente sui seni.

Gabriel ne approfitta per togliere le mutandine già bagnate della ragazza e la penetra, tuttavia, nel farlo, lei si tira indietro e gli chiede di non farlo, dato che non l’aveva mai fatto prima. Ma sembra che la notizia abbia commosso ancora di più il professore e lui l’ha penetrata con più desiderio.

Clara non riusciva a spiegare questa sensazione, ma sapeva che non voleva più evitarla. Aveva le gambe aperte per lui, appoggiandosi allo schienale della scrivania, mentre si tratteneva dal gemere, perché non era abbastanza frustrante darlo alla sua insegnante, gemere avrebbe solo dimostrato che le piaceva.

Ma quelli erano i gemiti che Gabriel voleva e ogni volta che entrava era più brusco, vedeva come si aggrappava ai bordi della scrivania per contenersi, vedeva gli atteggiamenti vanitosi di fingere di non mordersi le labbra dal piacere. Ma quello che Clara non poteva evitare era la sua difficoltà a respirare e quanto fosse bagnata.

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Dopo qualche minuto si siede e la fa sedere sulle sue ginocchia, penetrandola di nuovo. Clara mette le mani sulla borsa quando lui le chiede di dimenarsi mentre lui la scopa.

– E… non so se posso farlo, professore… – Gabriel prende la bacchetta e fulmina la ragazza, che non può fare a meno di gemere sorpresa.

– Provi a chiamarmi signore, altrimenti – la sorprende ancora una volta e le tira i capelli, facendola tremare.

– Voglio sentire i tuoi gemiti, Clara. Più alto! – organizzare. E lo ha fatto.

Non ci volle molto perché lei si sdraiasse con la schiena rivolta verso di lui e la prendesse da dietro.

– Gemiti! – carico di autorità.

– Sì, professore…- e un altro spavento.

Il suo sedere era già rosso per essere stato spinto così forte da Gabriel e per la sorpresa.

– Malvagio, ti piace essere sorpreso. – disse in tono di rimprovero.

– Mi scusi signore! – chiese a fatica, mentre lui entrava in lei sempre più veloce.

– Ho quasi finito, Clara.

La ragazza stava già arrivando quando lo disse, senza nemmeno rendersi conto che stava già gemendo così forte che potevi forse sentirla fuori dalla stanza, quando Gabriel tacque ancora una volta sorpreso e senza che altre sezioni entrassero.

La ragazza stava morendo di imbarazzo, subito dopo essersi pulita e vestita. Stava per piangere quando si ricordò della lezione che aveva perso.

– Spero tu abbia perso un po’ della tua timidezza. Alla prossima settimana Chiara! – e gli ha dato un bacio sulla fronte e una stretta sul sedere come addio.

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