Racconto erotico di tradimento – La Riforma Proibita

di | 11 de Aprile, 2024
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Ho afferrato l’amica di mia moglie e l’ho baciata così furiosamente da lasciarla senza fiato. Ci siamo sdraiati sull’enorme divano del soggiorno, con me questa bruna alta 1,76 m, con un corpo che farebbe invidia a molte ragazze sexy, che trasuda più sensualità che mai, a 34 anni. Le ho tolto la camicetta senza reggiseno e mi sono tuffata in quelle tette come un bambino affamato. Quanto sono fermi! I suoi capezzoli sono carnosi, il che ha risvegliato ulteriormente in me un istinto animale mentre li succhiavo e li mordicchiavo. Ogni donna ama essere accarezzata così.

In cambio, con la stessa voluttà, Natália mi ha sbottonato i pantaloncini e il mio bastone da 18 cm, rivolto verso l’alto, è saltato fuori facilmente dalle mutande.

Natalia: Maledizione, amico! Tu sei perfetto!!! Guardate com’era scolpito, come… Hmmmmmm (se lo portò alle labbra), che buon gusto!! MACHO MACHO, DANNAZIONE!!!

Io: Allora mi farai impazzire, che razza di pompino è quello, stronza! Nemmeno mia moglie lo fa così bene!

Natalia: Gemi piano, ahahah! Non vuoi essere catturato, vero?

Il nostro architetto appena assunto ha esplorato tutto, dalla testa alle palle, massaggiandomi il perineo. L’ho ingoiato fino a quando non è scomparso completamente e per tutta risposta me lo sono infilato in gola, tanto era caldo. Non ci distogliamo gli occhi di dosso. Si è sottomessa come un senzatetto sul ciglio della strada, completamente arresa al mio desiderio, alla mia volontà.

Ma non potevamo lasciare che il tempo passasse e perdesse ciò che era essenziale. La posai sul pavimento del nostro soggiorno, e proprio come Poseidone possedeva Medusa nel Tempio di Atena, sollevai la sua gonna corta fino all’altezza del ventre e rimasi a guardare, assetato di possederla, senza virtù né mistero, centro del mondo. il suo piacere, fradicio, in attesa di essere sventrato, violentato dopo 2 mesi senza che un maschio riempisse il suo corpo da dea.

Evidentemente il pavimento era ricoperto da un morbido tappeto, che lo faceva sentire a suo agio. Le ho messo un cuscino sotto le natiche, che avrebbe facilitato la penetrazione, e ho cominciato a torturarla massaggiando la punta gonfia del mio cazzo fino all’ingresso della sua figa bagnata di miele.

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Natalia: Fanculo adesso, figlio di puttana, sto impazzendo con questa merda…

Io: vuoi il cazzo, vero, sei normale??? Ho sempre saputo che dietro questa donna conservatrice c’era una puttana nell’armadio, che giocava con la libido degli uomini sposati…ora diventerai la mia piccola puttana, vedi??? (Ho cominciato a introdurlo lentamente nella sua figa) Dimmi, dì: di chi sei puttana?

Natalia: Sono tutta tua… Aiiiinnnnn! Ecco, dammi quel cazzo, dammelo!

Non ricordavo nemmeno il preservativo, o lei, e dannazione, lol, tutto quello che volevamo fare era avere l’un l’altro come se non ci fosse stato un dopo. Ho seppellito il mio cazzo in quella figa stretta e ho iniziato a spingere lentamente, poi ho accelerato e accelerato, finché la scopata non è diventata un ritmo frenetico, dove nessuno poteva sentire altro che il respiro irregolare, lo schianto di corpi che si univano come uno solo.

Natalia: Wow… sono già stata qui!!! Ahahah che boccone delizioso Cesare!! Lanciami quella merda, lanciala, voglio tutto il tuo sperma.

Io: Hai dimenticato che non indossi le mutandine, stronza? Avanti, apri quella bella boccuccia. Berrai lo sperma dell’uomo, volgare!!!

Si è inginocchiata e ha finito la nostra scopata con un’esplosione fenomenale nella bocca del mio amante. Ha bevuto fino all’ultimo sorso.

Natalia: Questo dovrà essere ripetuto con più calma. Wow, sono geloso del mio amico. Hmmmm…questa ristrutturazione sarà la più piacevole della mia vita.

Appena finimmo di vestirci, un profumo fresco riempì la stanza. Era Patricia che tornava dalla doccia, rinfrescata. Era tardi. Natalia è stata invitata a passare la notte a casa nostra. La conversazione continuò per un’altra mezz’ora, finché mia moglie non fornì dei vestiti affinché il nostro adorabile ospite potesse dormire comodamente.

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Da parte mia, pensando che la notte fosse finita, mi sono diretta in bagno per farmi una doccia fredda e sprofondare finalmente nella mia splendida culla.

È stato bello entrare in questa stronza, ma mi è rimasta questa insoddisfazione latente.

Il sonno tardava ad arrivare, Patricia era già cullata tra le braccia di Morfeo. Un’ora al mattino. L’unica cosa a cui potevo pensare era il corpo atletico di questa bruna. Ho guardato verso Patricia. Ho guardato verso la porta. Ho guardato di nuovo Patricia.

Io: Ah, stasera deve finire meglio!!!

Da seguire

*Pubblicato da Ero-Sannin sul sito climaxcontoseroticos.com il 07/10/20.