Storia di incesto erotico – Anal con la nipote.

di | 11 de Aprile, 2024
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Qualche giorno fa ho scritto il racconto “O tesão da niece”. Se non l’hai ancora letto, approfitta e vai avanti, capirai meglio il contesto.

Dopo essere stata con mia nipote, sono passate diverse settimane, non ha mostrato alcun cambiamento riguardo al fatto di dormire con me, si sentiva bene, segno che non se ne pentiva.

Finalmente ha fatto amicizia, ha cominciato a uscire, ha postato anche per lamentarsi delle scopate, la famosa verde, non volevo disturbarla, ero rimasta sola.

Ha iniziato ad uscire con lui, ha caricato delle foto con lui, è andato tutto bene, è arrivato il mio compleanno e ho fatto una grigliata, ho chiamato i miei parenti, tanti scherzi, chiacchiere, lei è venuta con il suo ragazzo, tutto è andato bene quel giorno, in a Ad un certo punto vado in cucina a prendere delle birre, quando mi giro, Milla è dietro di me, mi chiede una birra, gliene porgo una, mentre passa, la sua mano si allunga verso il mio cazzo, lei lo stringe forte e parla. Nel mio orecchio.

– Il mio ragazzo non mi scopa il culo, vuoi comunque scoparlo?

Lei non aspetta risposta e se ne va lasciandomi con il cazzo duro. Aspetto qualche istante anch’io per andarmene. Da fuori non si vede che ha detto queste cose. Dentro la festa finisce e tutti se ne vanno , anche se di notte ricevo un video di lei che fa sesso con il suo ragazzo, nell’audio lei gli chiede di leccarle il culo, e lui risponde che non gli piace e che l’aveva già detto, poi lei ha detto le seguenti parole. .

– Il mio culo ti sta chiamando.

– Ho capito che la frase non era rivolta al fidanzato, non gli piaceva fare anal, è un problema suo, sono già ossessionata.

Ho risposto dicendo. – Voglio mangiarmi questo culo senza pietà.

– risponde con due emoticon, con la lingua fuori e capetinha.

Passano i giorni e non ci parliamo più, arriva un venerdì, una fretta così, arriva un messaggio da parte sua.

– Zio, vieni a prendermi al lavoro, per favore, ho perso l’autobus.

– Venerdì in mezzo al traffico avrei perso ore in piedi, quindi è stato meglio andare in moto.

Ho preso la mia 250cc e sono partito, passando tra le auto, stile rider in fuga, mezz’ora dopo ero lì, lei era ancora in tenuta da lavoro, jeans, camicia dell’uniforme, ballerine e borsa sulla schiena, le ho consegnato il casco, lei è stato presto Lei è sulla mia schiena, questa volta è molto diversa da prima, si aggrappa a me, appoggia il suo seno contro la mia schiena, per prenderla non accelero molto, voglio approfittare del tardo pomeriggio , i bar sono già pieni di gente, la gente muore dalla voglia di tornare a casa e godersi la notte.

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Sento un tocco sulla spalla, Milla indica con il braccio un motel dall’altra parte della strada, lo confermo con la testa e andiamo, cominciavo già a farmi fatica pensando a cosa sarebbe successo dopo, al ricevimento. – Scelgo una stanza con l’idromassaggio e chiedo di iniziare a riempirla, sono sicura che vorrà fare il bagno, quindi fatele il trattamento completo.

La stanza è molto bella, l’idro è vicino alla finestra, da lì si vede la città, Milla mi dà un bacio e si avvia verso l’idro, togliendosi la camicetta e gettandola di lato, si toglie lentamente i pantaloni , chinandosi e allungando il sedere accanto a me, guarda per assicurarsi che io stia guardando, e come posso non guardare quel culetto perfetto? Piccoli infradito neri, abbinati al reggiseno, si gira verso di me.

– Voltate le spalle a lui zio così mi prende il resto, mi sta mangiando con gli occhi. – e parla con la faccia più spudorata del mondo, io sono ancora riluttante, insiste, mi giro e la sento entrare in acqua.

Quest’acqua è così buona, amico, ne avevo bisogno, vieni a rilassarti con me.

– non era solo lei che aveva bisogno di rilassarsi, la settimana era stata dura anche per me, vado al minibar, bevo un tè verde che si chiama Heineken e ne bevo un bel sorso, mi spoglio ed entro dentro. con lei.

Lei beve la mia birra, si sdraia e chiude gli occhi, volevo lasciarla rilassare, bevo il resto della mia birra e mi sdraio anch’io, ma era solo la calma prima della tempesta. Dopo aver chiuso gli occhi, lei mi viene sopra, cavalcandomi.

– Pensavi davvero che saresti venuto qui per rilassarti sull’idro? Anche se è bello, non è quello che voglio.

– disse mentre strofinava la sua figa contro il mio cazzo, che presto sarà pronto. Lei viene con un lungo bacio bagnato, la prendo per la vita, lei strofina più forte la sua figa sul mio cazzo, con gemiti sommessi tra un bacio e l’altro, le tengo il seno morbido, stringendo e massaggiando il suo capezzolo tra le dita, provo a sollevarlo , mi tiene dove sono.

– Oggi sei mio, ti userò e abuserò.

– Feci un sorriso e lasciai che fosse lei a condurre.

– Si alza per infilare il cazzo, cerca di abbassarlo, ma l’ingresso è stretto.

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– dannatamente grosso, vorrei che il mio ragazzo ne avesse uno così, posso immaginare che dolore al culo.

– Vuoi che ti porti il ​​lubrificante?

– stai calmo, mi entrerà anche se direttamente nel culo.

– Procedi lentamente per non farti male. – Quando finì di parlare, lo spinse dentro, e con la forza che esercitò entrò completamente, gemette forte, quasi urlando.

– Merda, fa male. – poi lo cavalca tutto nella figa, la schiuma della vasca non ci permette di vedere i nostri corpi sott’acqua, ma potrebbe anche essere bollente per il caldo in cui erano i nostri corpi, chiude gli occhi mentre lui cavalca suo. Lei va su e giù velocemente per farlo entrare e uscire di più, viene, emette dei gemiti bassi, quando vado a dominarla per scoparle la figa, lei mi ferma.

– Non mi scoperai la figa, oggi è il giorno di scoparmi il culo, questa parte era solo per rilassarmi di più.

– lei si alza un po’, tira fuori il cazzo dalla figa e se lo mette all’entrata del culo, non è un culo vergine, ma al suo ragazzo non piaceva, quindi non sarebbe facile se la figa fosse stretto, il culo poi sarebbe stato peggio.

Ma questo non la spaventa, entra con la forza. – Lasciamelo fare, ti farai male.

– No, sarà a modo mio. – Lei è testarda e ci prova, sento la penetrazione lentamente, le tocco il clitoride per eccitarla ancora di più, il suo sguardo è pieno di espressioni di dolore e di piacere, gode del dolore del cazzo che le lacera il culo, apre la bocca e emette un gemito, si morde le labbra, la difficoltà è anche per me, ho l’impressione che il mio cazzo stia per esplodere sotto la pressione esercitata dal suo culo.

Ben presto la testa entra, urla, ma non si ferma in nessun momento, continuando a forzare l’ingresso. – Lo voglio tutto nel culo. – insiste e finalmente il suo culo ingoia il mio cazzo, viene a baciarmi, resta ferma qualche istante e comincia a rotolare lentamente, mi tiene le mani sui suoi seni, poi aumenta la velocità, l’acqua le sgorga fuori vasca da bagno. , i suoi gemiti vanno da forti a grida piccole e sottili, arriva emettendo gemiti alti e bassi, tenendosi i capelli, sembra che stia impazzendo, rallenta, la prendo per la vita, la sollevo, prendo la mia cazzo. dal culo, le tiro fuori il lubrificante, lei si appoggia al bordo della vasca, la sollevo e la lascio a quattro zampe per me, lubrifico bene il mio cazzo e il suo culo, e lo inserisco di nuovo, questa volta It scivola facilmente e lascia sfuggire un gemito di piacere.

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– Che delizioso, sai come incularlo, lascialo aperto, voglio lasciarlo aperto così che il mio ragazzo possa vedere la differenza.

– Non posso giri di parole con una richiesta del genere, quindi la penetro forte tenendola per la vita.

– Più forte, più forte, fanculo quel culo, vai… vai…

– Cerco di concentrarmi sul suo piacere per non venire, è troppo delizioso e con i suoi gemiti l’eccitazione accelera, mi siedo sul bordo della vasca, lei si mette a carponi nell’acqua, ora sta facendo i movimenti , Ammiro il mio cazzo duro che entra ed esce dal suo culo, che spettacolo magnifico, ero in estasi, la trance in questa visione è durata minuti, ero anestetizzato dall’immagine, non volevo venire subito lì, ma un poche parole mi hanno fatto tornare, è stata lei a dire qualcosa a cui non ho potuto resistere.

– Fanculo a me zio, fanculo a me zio, fanculo a me per bene, fanculo a tua nipote, zio birichino.

– Ho obbedito alla sua richiesta, le sono salito sopra, le ho sollevato il culo, tenendolo per la vita, e l’ho messo forte e profondo, volevo il mio piacere, volevo davvero incularlo, l’ho tirato fuori tutto e glielo rimise addosso. Lui urlò, gemette, ma si affrettò a chiedergli di smettere.

– fanculo a me, fanculo al mio culo, fanculo a me.

– Non resisto, un forte getto di latte gli riempie il culo, urlo di piacere, accelero per finire bene, esce il latte, dopo un po’ si macchia tutto, mi tolgo il cazzo che gocciola, mi siedo scendiamo sotto la doccia e ci sdraiamo, lei viene e si sdraia sul mio petto, restiamo lì un po’, finiamo per addormentarci, siamo rilassati tutti e due, ci svegliamo e partiamo.

Qualche giorno dopo mi scrive dicendo che il suo ragazzo ha notato la differenza nel suo sedere quando stava con lei a quattro zampe, ha detto che aveva appena imparato a giocare con il suo sedere da sola, non gli piaceva più, tu lo sapeva, e che presto sarebbe tornata a giocare con lui, “da sola”.

Spero vi piaccia.

cane

*Pubblicato da cane Cane sul sito climaxcontoseroticos.com il 12/03/21.