Storia di incesto erotico – Con i miei gemelli e la mia figliastra

di | 11 de Aprile, 2024
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Esco dalla doccia e li porto entrambi in camera mia. Lascio la luce del soggiorno accesa, la porta aperta. Siamo rimasti all’oscuro. Senza rimpianti abbiamo messo Felipe tra i due. Gli bacio la bocca, Isa gli morde le cosce, comincia a succhiargli il cazzo, finché non gli ritorna l’erezione. Lei cavalca il suo cazzo. Prendi il bastone duro, posizionalo all’ingresso della figa e abbassalo lentamente mentre gemi molto, Felipe ha un grosso cazzo che misura quasi 20 cm di spessore. La sua figa è stretta. Da quel momento in poi, quando sente che tutto è finito, prende le sue palle in mano e se le strofina sulla figa per essere sicura.

Poi mette le mani sulle cosce e inizia a rotolare. Bellissimo. La vista dei corpi che si muovevano nel buio era un invito. Non voleva neanche più sapere niente, mi sono messa a cavalcioni sulla sua faccia, gli ho detto di succhiarmi la figa, gli ho strofinato la mia vagina sulla faccia mentre gli facevo il bagno con il mio brodo. Sento il suo respiro su di me, la sua lingua, le sue suzioni, comincio a gemere.

Rotolandosi sul suo viso, mentre alterno i baci sulla bocca di Isa, oppure quando si ferma, le faccio succhiare il mio seno, lei succhia, morde, pazzesca. Alla fine ce la siamo goduta tutti e tre, prima Isa, poi io e infine Felipe, con la nostra più grande soddisfazione.

Erano già le quattro del mattino. Mi alzo e li vedo dormire entrambi, uno su ciascun lato del letto. Vado in cucina, bevo un bicchiere d’acqua e cammino nudo verso la macchina. Apro il vano portaoggetti e cerco disperatamente una sigaretta. Alla fine ne ho trovato uno, in una scatola, a casa di mio padre. Avevo smesso di fumare sei mesi fa, ma quella notte era stata troppo, anche per me.

Quando sorge il sole, torno a letto, sdraiandomi tra loro due, rannicchiandomi nel corpo di Felipe. Una mano sul petto. Mio figlio, ora uno dei miei uomini.

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Mi sveglio alle 11 con il rumore delle persone che entrano nella stanza. Sento un forte rumore. Spaventato, mi siedo sul letto. È Isa, che stappa uno spumante e sorride. Felipe arriva con un vassoio di panini. Abbiamo continuato a parlare di quanto fosse bello scopare di notte. Isa rafforza la parte che ho amato di più, cioè la sensazione che provavo prendendo il cazzo di Felipe, oppure il mio gusto. Era ovvio che voleva di più. Felipe ed io ci siamo uniti al gioco, abbiamo anche parlato di come tutto sia andato alla perfezione e di quanto l’abbiamo realizzato in modo delizioso.

Questa conversazione che cominciò a muoversi ebbe effetto. Ben presto Felipe e Isa mi caddero accanto baciandomi e io li raggiunsi con gioia. Felipe si sentiva un re, glielo leggevi in ​​faccia. Amavo dare piacere, insegnando tutto quello che sapevo. Se lo meritava, era un uomo molto sexy.

Ad un certo punto mi sono sentito pronto ad affrontare di nuovo quel cazzo enorme. Mi sono posizionata con il culo girato per farmi apprezzare da lui, ho posizionato il suo cazzo all’ingresso della mia figa e ho lasciato che il mio corpo scendesse mentre rotolavo lentamente. La visione che ha avuto, del suo cazzo che entrava nella mia figa, deve essere stata deliziosa. Continuò a godere e lodare il mio culetto stretto, accarezzandolo. Isa al suo fianco gli baciava la bocca, il collo, a volte scendendo fino ai capezzoli, mordicchiandoli, gemendo.

A poco a poco ho sentito arrivare il piacere. Mi appoggiai alle sue gambe forti e pelose, accelerai i miei movimenti, penetrata completamente dal suo pene. Isa gli disse che era “un ottimo momento per aprire il culo”. Poi le chiede: “ecco, l’ho sempre sognato anch’io, ti mangio il culo, Raquel, caldo…”. Mi sono quasi venuto sul cazzo, come potrei negarlo?

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Isa si alzò, andò in cucina e tornò velocemente con un panetto di burro, me lo infilò tutto tra le natiche. Lo strofinò, il burro si stava sciogliendo. Proprio quando pensava che fossi pronto, ha tirato fuori il panetto di burro e mi ha infilato due dita nel culo, lubrificandolo all’interno. Ho iniziato a urlare, a venire, con quel cazzo nella figa e le dita di Isa che andavano avanti e indietro nel mio culo.

Ma Felipe non si era divertito. Ora si comportava come l’uomo che era. Mi ha facilmente messo da parte. Mi ha afferrato per la vita e mi ha messo a quattro zampe. Isa ha voluto guardare, è entrata nella posizione 69 con me. Felipe mi allargò le natiche e cominciò a fare pressione con il suo grosso cazzo. La testa entrò senza alcuna difficoltà. È stato difficile perché a poco a poco ha cominciato a penetrare di più. Il suo grosso cazzo ha disteso le mie piccole pieghe, costringendo le mie viscere ad accettare le sue enormi dimensioni. Non vedevo l’ora di riceverlo tutto. Isa sotto di me ha detto: “Che bello vedere il tuo cazzo entrare nel suo culo, infilarglielo ancora Felipe, non è ancora nemmeno a metà strada…”. A Felipe è piaciuto moltissimo, mi ha dato uno schiaffo, in quel momento ero già la sua puttana, mi ha infilato il cazzo dentro senza pietà.

Felipe muoveva il cazzo da una parte all’altra, io gemevo, a volte gli chiedevo di fermarsi, di andare piano. Ma non si fermava, ogni volta che tornava con il cazzo aggiungeva un altro centimetro o due. Mi sentivo come se fossi stato letteralmente derubato. Quando ho sentito le sue palle colpirmi la figa, mi sono rilassato. Tutto era tornato. Ho sentito la lingua di Isa scorrere nella mia figa, bevendo il mio brodo con burro fuso. Ma lei ha inseguito le palle di Felipe. Mi ha detto: “Adoro scoparle entrambe, mie piccole puttane, Isa ha le mie palle in bocca, mi assaggia le palle. Il tuo culo è mio Raquel, ci metto tutto…”. Restammo per qualche istante esattamente come aveva detto. Poi ha continuato lentamente a muovere il suo cazzo dentro e fuori dal mio culo, lo sentivo, non ne tirava mai fuori più della metà. Poi ho cominciato a urlare: “vaffanculo amore mio, fanculo il culo di tua madre, rompimi le pieghe, spezzami… Io sono la tua femmina, calda, e tu, succhiami la figa Isa, puttana…” . Così siamo andati, Felipe già annusava, il suo sperma è esploso dentro di me, Isa ha accelerato la sua suzione sulla mia figa, ho finito per venire anch’io.

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Io con il culo rotto, Felipe steso lì senza più respirare. Isa ha detto: “dai Raquel, lo voglio anch’io, succhialo delizioso, qui nella figa di tua moglie…”. Mi giro, gli do un bacio affamato sulla bocca e dico: “Ti farò venire come nessun uomo ha mai fatto prima”. Mi sdraio tra le sue gambe, respiro nella sua figa, un odore caldo e femminile. Con la lingua apro le labbra della figa. Succhio ogni dettaglio delle pieghe, poi, avidamente, copro l’intera vulva. Succhierò la tua deliziosa griglia. Lei geme e si arrende a me, tenendomi la testa con le mani e tirandomi, esigente, strofinandomi la figa sul viso, con movimenti ritmici.

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*Pubblicato da daia19 sul sito climaxcontoseroticos.com il 30/11/21.