Storia erotica bdsm – La prima punizione della puttana del signor José

di | 11 de Aprile, 2024
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Dopo che il signor José ha fatto irruzione nel mio piccolo armadio, sono entrata nel ritmo di vita che mi aveva prescritto. Nei giorni di scuola veniva a prendermi presto e mi aspettava all’angolo vicino alla scuola. Se non poteva venirmi a prendere, mandava un tassista a portarmi a casa. Nei giorni festivi dovevo alzarmi presto perché se c’erano lezioni e seguivo la routine, fino all’ora di pranzo, il mio mantra rimaneva sempre più impresso nella mia mente.

“Sono una puttana, nata per soddisfare il mio maschio. Sono una cagna che va in calore ogni volta che il mio maschio viene a cercarmi. Non prendo nessuna decisione da sola, perché l’unica cosa che ha valore in me sono i miei buchi così il mio maschio “li ho scopati”

Nonostante ciò, ogni giorno mi addormentavo all’ora stabilita e mi svegliavo all’ora stabilita, ma sempre da sola. Dopo aver visto i programmi TV che sceglievo, sceglievo quasi sempre film pornografici dei canali Sextreme o Sexhot.

A volte a metà giornata mi mandava un messaggio dicendomi di spogliarmi e di masturbarmi in bagno, poi scoprii che era lì che la telecamera filmava meglio.

Ma un giorno era vacanza e più tardi mi sono addormentato, sapevo che non sarebbe successo e non ci vedevo alcun problema. Erano circa le 10 del mattino, con due ore di ritardo, ho sentito la porta aprirsi e ho cercato di alzarmi velocemente, ma il signor José era già alla porta.

“Non sai come seguire le regole, stronza?”

Poi mi ha sollevato sul letto prendendomi per i capelli, mi ha messo in piedi sul letto, mi ha legato le braccia e mi ha legato a un anello sul soffitto.

“Mi perdoni, signor José”, ho provato a parlare ma lui mi ha interrotto e mi ha chiesto.

“Un cane che fa tutto come te e disobbedisce al suo padrone, cosa dovrebbe succedere?” » chiese guardandomi negli occhi.

“Devi essere punito”

“Quindi dovrei punirti, troia?”

“Sì, signore”, ho risposto con paura e vergogna.

Poi il signor José si tolse la cintura dai pantaloni e disse: “Con ogni cintura devi ringraziarmi per averti allenato e contare il numero di cinture, questa volta saranno 5 cinture”.

Schiaffo…

“1 Grazie per avermi insegnato, signor José”

“Fermati, ricominciamo, il cane non è né educato né addestrato”.

Schiaffo

“1 Grazie per avermi formato, signor José”

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Schiaffo

“Ahhh 2 Grazie per avermi addestrato, signor José”. Ho iniziato a piangere ma ho continuato a contare ogni cintura.

Schiaffo

“Ahhh… 3 Grazie per avermi addestrato, signor José” Mi sentivo come se la pelle mi bruciasse e il dolore causato da ogni fasciatura diventasse più forte.

Schiaffo

“Allora… 4 Grazie per avermi allenato, signor José” Mi sentivo come se mi colpisse più forte e con più rabbia.

Schiaffo

“Cosìoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo”uuuuuu”

Quando finì di punirmi, parlò. Oggi è vacanza, avevo intenzione di passare la giornata con i miei figli e mia moglie, ma dovevo venire qui e istruirti, stronza. Domani mattina verrò a portarti a scuola, se viene il tassista e ti lascia andare, lo manderò e tu farai tutto il possibile per ringraziarlo, perché non gli pagherò il viaggio, pagherai tu quello che vuole caricare.

Poi se ne andò e mi lasciò lì, nuda (perché ogni notte dovevo dormire senza vestiti) e legata.

Verso mezzogiorno ho sentito la porta aprirsi.

“Signor José?” ho chiesto, cercando di capire se fosse lui, mi facevano male le braccia e mia madre sentiva un formicolio. Quando vedo il tassista alla porta. Un uomo di colore, di una certa età, di bell’aspetto ed estremamente alto.

“Guarda la puttanella del vecchio José, mi ha detto tutto di te, cattivo” l’uomo salì sul letto e cominciò a succhiarmi le tette, la mia figa fu subito bagnata

“hmm è delizioso, ho tante idee per farti pagare il biglietto” allo stesso tempo tirò fuori un cazzo enorme dai pantaloni, il mio clitoride era gonfio dal vedere tutto questo cazzo già duro pulsare davanti a me. Mise la mano sulla mia figa e sentì che ero già bagnata.

Poi mi lasciò andare e disse: “Vuoi annusare il cazzo del negro, è già bagnato?” quindi ho risposto

“Sì, lo so, la mia figa lampeggia”

Poi Negão mi ha steso sul letto e ha cominciato a succhiarmi la figa. “Oh, che delizia,” gemetti sentendo la sua lingua bagnata rendermi ancora più bagnata.

Poi si è tolto i vestiti e ho potuto davvero vedere quanto era grosso il suo cazzo, era grosso e grasso, più grande del signor José.

“Mi inculi per R$ 50,00 per il taxi?” mi ha chiesto ed io ho risposto.

“Darò il mio culo, la mia figa e succhierò questo cazzo, per R$ 50,00”

Poi mi ha voltato le spalle, ha visto che c’era KY sul comodino, mi ha massaggiato il sedere dappertutto e

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“Ahhhh” ho urlato, lui ha gettato il suo corpo sopra il mio e ha sussurrato

“So che ti piacciono le cose dure e dolorose.”

Poi mi ha messo il braccio sotto la pancia e mi ha sollevato il culo, mettendomi tutto quel cazzo dentro, ho urlato di dolore, ma presto, come sempre, ho cominciato a gemere di piacere.

Il suo cazzo lubrificato si muoveva dentro e fuori dal mio culo, senza alcuna preoccupazione, e con ogni spinta mi sosteneva lo stomaco e mi sollevava più in alto.

Negao l’ha inserito più volte e poi mi ha riempito il culo di latte, non avevo mai visto così tanto latte prima, il mio culo ha sbattuto le palpebre e ha schizzato latte.

“Che puttana ricca,” disse gettandosi sul letto, senza darmi il tempo di venire.

Ho aperto e chiuso la mano, ancora mezza insensibile per essere rimasta intrappolata, e mi sono sdraiata accanto a lui, poi lui ha iniziato a giocare con la punta del mio seno con la punta del dito, rendendolo duro e facendo lampeggiare la mia figa.

“Come ti chiami?”, mi ha chiesto, e subito mi sono ricordato che il signor José stava guardando e gli ho risposto.

“Il mio nome è puttana.”

“Vuoi più cazzo, troia?” -Mi chiese, tirandomi la parte superiore del torace, senza provocarmi alcun dolore, ma in modo più delicato del signor José.

“Sì, lo voglio, non sono ancora nemmeno venuto,” dissi sorridendogli maliziosamente.

“Allora allattala finché non diventa di nuovo dura.”

Ho girato il culo verso la sua faccia, ho preso una posa da 69 e ho cominciato a succhiare il cazzo di Negão, che presto ha cominciato a diventare di nuovo duro, ha infilato le sue grosse dita grasse nella mia figa e nel mio culo, facendomi muovere allo stesso tempo. La volta che ho sentito il suo cazzo crescere nella mia bocca, quando era già molto duro, ha spinto il suo cazzo nella mia figa, lasciandomi il culo fermo davanti alla sua faccia.

Il negro era affascinato dal mio culo e me lo ha scopato con le dita, allo stesso tempo andavo su e giù sul suo cazzo, gemevo sempre più forte e sentivo il suo cazzo che mi distruggeva, allo stesso tempo mi metteva 3 dita nel culo.

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Ho cavalcato il cazzo del negao, sentendo il mio clitoride diventare sempre più duro, che delizia, non ci è voluto molto, ho sentito tutti i miei muscoli contrarsi, il mio culo ha stretto il dito del negao e la mia figa ha stretto il suo cazzo, e sono venuta come una cagna al caldo. Mi sono ammorbidito con tanto piacere, ma Negao era ben lungi dal venire.

Mi ha messo a faccia in giù ai piedi del letto, me lo ha rimesso nel culo, e ha spinto a fondo, quando l’ha tirato fuori, me lo ha messo nella figa, e così ha continuato a giocare finché non si è stancato, e ha messo me Lo ha colpito forte nel culo, mi ha afferrato per i capelli e me lo ha chiesto.

“Ha un buon sapore, troia?”

Quindi ho risposto di sì e ho chiesto “Metti di più, voglio che sia il viaggio meglio pagato”.

Poi il negro si è alzato da me, mi ha messo a quattro zampe e si è messo sul letto, mangiandomi il culo come un cane, la testa del suo cazzo è uscita e mi ha squarciato il culo, poi è rientrato. Ho iniziato a masturbarmi il clitoride con le dita e ho sentito la mia figa contrarsi di nuovo. Mentre il mio culo si stringeva con un altro rilascio, lui mi riempì di nuovo il buco di sperma.

Poi il ragazzo andò a letto, si riposò un po’ e andò a farsi la doccia.

Mentre ero sotto la doccia mi ha chiamato. per fargli un bagno. Gli ho fatto il bagno, si è vestito e ha detto:

“Penso che questo viaggio sia pagato, stronza.”

Poi se n’è andato e mi ha chiuso di nuovo in casa.

Quindici minuti dopo, il signor José mi ha inviato un messaggio:

“Brava stronza, adesso sei uno spazzino, ogni volta che finisco i soldi so che pagherai il conto.”

*Pubblicato da sottotroia sul sito climaxcontoseroticos.com il 13/12/17.