Erano gli ultimi giorni che il mio ragazzo era in viaggio e gli incontri con mio cognato erano sempre più frequenti. Questa volta stavamo festeggiando e ho finito per bere. E chi ha letto le altre storie precedenti sa benissimo cosa succede alla cognata ubriaca ahahah.
Ciao, mi chiamo coniglietto. Piccola, bionda, 23 anni e dedita alle provocazioni. Proverò a scrivere questa storia in seconda persona, per inserire te, il lettore, nella storia. Spero che ti piaccia. E ho i video della storia di oggi, per i lettori che vogliono di più che semplicemente immaginarla ahahah.
Nell’oscurità della pista da ballo, ho scosso il sedere e ho tenuto la tazza in mano. Un abitino di pizzo bianco, quasi completamente trasparente. Cortissimo, non arriva nemmeno a metà coscia. La trasparenza del vestito, che rivela il mio perizoma. La micro-vita dell’orlo della gonna, lasciando scoperte tutte le mie gambe.
Con stivali argentati dal tacco alto, per rendermi meno piccola e più dritta. Con il corpo proteso in avanti, il sedere inclinato all’indietro, la tazza in mano e tu che balli accanto a me. I miei capelli biondi che mi volano in faccia, la mia risata da troia ubriaca. Il rigonfiamento nei tuoi pantaloni che sfrega contro il culo di tua cognata cattiva.
Ad ogni movimento, il mio vestitino bianco trasparente saliva sempre più in alto. Ad ogni colpo il suo cazzo diventava più duro e mi bruciava il culo. Ad ogni mossa, ridacchiavo come un cagnolino intelligente, divertendomi mentre il mio ragazzo cornuto cavalcava. Ad ogni swing mi sentivo sempre più la puttana del gruppo, in mezzo alla pista da ballo.
Il suo braccio mi circonda la vita e mi abbraccia da dietro. Il mio vestitino si alza, lasciando scoperte tutte le mie gambe. Le mie cosce sono spesse per le ore trascorse in palestra, i miei piccoli seni che rimbalzano nel mio vestitino, i miei infradito argentati sepolti nel culo. E il mio culo si muove sul tuo cazzo.
Ho fatto un funk quadrato, torcendo e girando un sedere a 98 fianchi sopra il duro rigonfiamento dei suoi pantaloni. Il sottile tessuto di pizzo del mio vestito mi ha dato la piena sensibilità della punta del suo pene che toccava e sfregava le curve delle mie natiche. Ho lanciato il sedere in avanti, il sedere indietro e ho finito per rotolare sul cazzo.
Ubriaco, arrapato e con la sensazione del cazzo duro del mio fratellastro che spinge la mia piccola sorellastra arrapata sotto mentite spoglie. Vieni giù, trasparente, con le mie mutandine che ti brillano in faccia.
Ho creato un Instagram per i lettori @bunnycontos e pubblicherò foto e video indossando questo abitino di pizzo bianco così potrete capirne meglio la trasparenza. Gli stivali argentati mi hanno fatto alzare in piedi e sembrare una puttana. Davvero troia, il vestitino, le mutandine scoperte e gli stivali mi facevano sembrare una prostituta.
E questo mi ha emozionato ancora di più. Mi piace sentirmi volgare. Mi sento una puttana che provoca i pervertiti. Il fatto che tu sia il fratello del mio ragazzo ha solo reso tutto più proibito e sporco.
Le sue braccia intorno alla mia vita, la sua mano che scivola lungo le mie gambe. Il suo cazzo si strofina contro le curve carnose del culo grosso e gustoso della sua piccola sorellastra troia. Ho riso come un cane e ho ondeggiato come un cane. Prendo un sorso del mio drink e sento l’attrito dietro di esso.
La gonna del mio vestitino bianco sale sempre più in alto. Nella posizione ero quasi accovacciato con le gambe aperte e le mutandine aperte e visibili davanti, dando la figa in aria e muovendo il culo sul suo cazzo. Giro lentamente e in modo birichino, sentendo tutto il cazzo duro che mi sfrega contro il culo.
La tua mano entra nel mio vestitino, dal davanti, attraverso il mio inguine. Levigandomi l’interno delle cosce e le sue dita che mi toccano la figa, tutti sbavano sulle mie mutandine. Mi guardai alle spalle con un sorriso da cucciolo ubriaco. Ubriaco e perverso, con la voce sorniona e senza fiato…
– Safadooonnn…
– Caldo!
– Sarà meglio andare…
– Voglio entrare in te!
Me lo hai sussurrato all’orecchio, abbracciandomi da dietro, afferrandomi la vita e mettendo la tua mano tra le mie cosce. Con una voce roca e perversa e le sue dita mi strofinano la figa attraverso le mutandine.
Alla fine mi sono ritrovato in piedi su gambe tremanti, in equilibrio sui miei stivali argentati col tacco alto. Avevo bisogno di cazzo e tu me lo avresti dato!
Al ritorno, nel garage sotterraneo dell’edificio. Erano quasi le quattro del mattino. Il silenzio del mattino è rotto dal poc poc poc del mio stivale che colpisce il suolo. Ogni piccolo gesto era un piccolo passo. Ogni poc poc poc era un idiota della cognata ubriaca che tornava a casa.
Ridendo, emozionata, con il mio vestitino bianco ancora più trasparente sotto la luce del garage. Il buio della discoteca proteggeva la trasparenza, ma lì, nella luce, si vedeva tutto. La mia pelle, le mie cosce, i miei glutei, le mie mutandine argentate…
Ho camminato davanti a lui, solo per scuotergli il sedere in faccia. Tra le macchine, guardandoti indietro, alle tue spalle e sorridendoti. Volevo mettermi in mostra, volevo prenderti in giro. Volevo mostrare il mio culo a mio cognato arrapato. Il cornuto viaggia e io vestita da puttana mi contorco davanti a lui…
Con una voce dolce e maliziosa, ho chiesto maliziosamente.
– Filmami…
Volevo davvero mostrarmi…
Cammino davanti a te, e tu dietro a me, filmandomi con il tuo cellulare. Cognata culona fa twerking con un vestitino bianco con pizzo trasparente.
Poc poc poc poc dei miei stivali argentati a terra. Ogni pochi mesi scodinzolava da sinistra a destra e da destra a sinistra. L’orlo della gonna si alza, esponendo l’inizio delle mie natiche. Ridere, prenderti in giro e mostrarmi il culo in cui morivi dalla voglia di ficcarmi il cazzo.
La tua vista da dietro, la vista del video che stavi girando, ammirando un enorme culo sussultante e un vestitino da troia che inizia ad alzarsi. Le mie cosce grosse sono tutte esposte, i piccoli rigonfiamenti sul mio sedere. Le mutandine argentate erano visibili nel vestitino che non copriva nulla.
Ho preso le mani, una per lato, ho tenuto l’orlo del vestito e l’ho sollevato… Così, in un colpo solo… ho tirato e avvolto il vestitino bianco intorno alla vita e ho lasciato tutto tranne IL MIO CULO INTERO. L’ho fatto sul viso.
La tua visuale da dietro, che mi filma, mentre guardo il vestitino alzarsi. Il mio culo ti sta esplodendo in faccia. Tutte le mie infradito d’argento, MA TUTTE SEPOLTE NEL CULO!
Mi sono voltato mentre camminavo davanti a lui con il sedere in fuori. Ridere e sfilare tra le auto nel garage del palazzo. Ubriaco e pervertito. Sfilando, dondolando i fianchi, dondolando il sedere da un lato all’altro, con il vestitino alzato intorno alla vita. Ero emozionato e volevo mettermi in mostra. La tua reazione nel vedere il mio culo mi ha fatto arrapare ancora di più…
– Vagabondo! Arrotolalo, cane, scuotilo…
Ho riso e mi sono rotolato… Poc poc poc poc del mio stivale che ha colpito il suolo. In mezzo alle macchine, nel cuore della notte. Con il culo che sporge davanti a te e mi filmi come un pervertito.
Sapere che mi stavi guardando mi ha eccitato. Sapere che mi stavi filmando mi ha lasciato più esposto… Ho lasciato andare il mio lato cattivo sentendomi un’attrice porno, il che ha fatto sì che i bastardi mi guardassero twerkare con il culo fuori. Mutandine sepolte, glutei che tremano…
Ho questo video, per tutti i lettori morbosi e curiosi che lo desiderano. Anche a me piace prenderti in giro…
DIPARTIMENTO!!!
Un brutto schiaffo sul sedere che mi dice di twerkare di più…
– Rotola, cane!
Ho guidato ahahah…
Cammino con il vestitino fino alla porta dell’ascensore. Appoggia la tua piccola mano contro il muro e appoggia il sedere all’indietro. Mentre mi guardavi e mi riprendevi, ho cominciato a rotolare, appoggiandomi al muro. Inclinare il corpo in avanti, appoggiarsi sulle mani e spostare la coda indietro…
Infatti ho questo video nel garage dell’edificio e sulla porta dell’ascensore…
Arrivò l’ascensore e dovetti togliermi il vestitino. Anche se ero pervertito, dovevo mantenere la mia posa davanti al buttafuori che guardava il filmato della telecamera di sicurezza. Il mio ragazzo è un cornuto, ma il portiere non aveva bisogno di saperlo lol.
Questo silenzio ben educato. Il mio vestitino era tutto abbassato. E la risata da ubriaco, che muore dalla voglia di sentire il tuo cazzo che mi scopa ovunque.
Arriviamo al nostro piano. Ho appena aperto la porta di casa e tu mi hai afferrato da dietro, chiudendo la porta con il piede e spingendomi a cadere sul tavolo del soggiorno. Con te che mi prendi da dietro e io che mi appoggio con i gomiti sul tavolo.
In piedi, i miei stivali argentati sul pavimento, il corpo proteso in avanti, SENZA PIEGARE LE GINOCCHIA, appoggiando i gomiti sul tavolo e i glutei completamente al contrario…
DIPARTIMENTO!!!
Mi hai dato un altro forte schiaffo sul sedere e una stretta ancora più maliziosa, afferrandomi la natica sinistra.
– Ragazza sexy con un culo grosso! È pieno di fuoco, non è vero…?
– Troppo…
– Cattiva… Vuoi il cazzo?
– Voglio…
– Allora chiedi!
– Voglio picaaannn…
– Ripeti! DIPARTIMENTO!!
– Voglio picaaannnn… VOGLIO TICAAANNNNN!!!
DIPARTIMENTO!!
Uno schiaffo, una pressione, una spinta sulla spalla, che mi lancia in avanti. Hai sollevato il mio vestitino da dietro, hai afferrato e tirato giù le mie mutandine argentate e me le hai infilate tra le cosce. Accovacciato, scarmigliato, scalciava a terra con gli stivali… Mi sono voltato e ho visto la sua faccia perversa, come un maniaco che si apre i pantaloni e tira fuori il cazzo…
Volevo un cazzo e volevo prenderlo… E doveva essere da dietro… IL CULO DI UN BEVANDA NON HA PROPRIETARIO!
Con me in piedi, chino sul tavolo. Il mio vestitino bianco era tirato su, le mie mutandine erano abbassate tra le cosce e mio cognato era dietro di me. Hai messo la testa del tuo cazzo in mezzo al mio culo, mettendo il tuo cazzo all’entrata del mio culo. Abbracciandomi da dietro e sussurrandomi all’orecchio.
– Vuoi farti il culo, cane?
– Desiderio…
– Allora chiedi!
– Voglio il cazzo nel culo… lo voglio nel culo… lo voglio nel culo…
L’ho preso… l’ho preso per il culo sul tavolo del soggiorno. Con piccoli stivaletti argentati che tintinnavano e tintinnavano sul terreno a ogni colpo che riceveva da dietro. Trasandato, incontrollabile e maleducato, geme maliziosamente e viene insultato. L’ho preso in culo come una puttana così come ero vestita.
L’ho preso per il culo, gemendo maliziosamente e sentendo il suo cazzo penetrare nel culo stretto della mia ragazza ben educata.
Il cornuto è in viaggio e tu stai leccando il culo della sua ragazza sul tavolo del soggiorno. Abbracciami da dietro, come mi hai abbracciato sulla pista da ballo. Con il suo corpo premuto contro la mia schiena, il suo braccio intorno alla mia vita e la sua coda che mi colpiva e mi spingeva da dietro.
Poc poc poc poc dei miei stivali che toccano terra. Plop plop plop plop delle tue palle che mi colpiscono il culo. Ainn ainnn ainnn ainnn la mia piccola puttana subdola geme mentre tiene un cazzo nel culo. Ubriaco e arrapato, avevo bisogno di un cazzo proprio come me lo stavi dando tu.
Facendomi sentire volgare. Mi sento una puttana. Mi sento come una puttana dal culo grosso che è uscita di casa con questo FOTTUTO vestito!
Meritava di prenderlo nel culo. O almeno questo è quello che passava per la mia testa ubriaca e perversa. Potevo accettare il suo cazzo che mi scopava, mi colpiva e mi allargava il culo, pensando solo che meritavo questa punizione. Volevo sentirmi punito. Punito per aver barato, punito per essere uscito vestito così.
Il sesso anale fa male! Ma l’eccitazione è proprio la sensazione di essere puniti. Che bel dolore sentire il tuo cazzo in mezzo al culo!
Un cazzo grosso, duro e sodo, che mi colpisce da dietro. Scuotendomi e punendo la troia che indossa il vestito trasparente. Ricevere colpi che fecero tremare il tavolo. Mi facevano muovere il seno dentro il vestitino. I miei capelli mi volavano in faccia e il suo cazzo era sepolto nel mio culo.
Seduta sul tavolo del soggiorno con un bastone nel culo. Sono davvero una puttana… E adoro essere una puttana…
Picchiato, mangiato, scopato! Potrei sopportare il tremore, il cazzo e la mia punizione. Meritavo di essere punito, VOGLIO essere punito… Sopportare un pugno, un cazzo piantato nel culo, colpendomi da dietro e spingendomi le palle in profondità nel culo. Ho urlato astutamente per l’eccitazione…
– Ainnnn ainnnnn cazzo… Mangiami il culo asoooonnnn… MANGIAMI, FIGLIO DI PALE! POE mi pizzica il culo! POE SCEGLI IL MIO CULO!!!
Alle 4 del mattino i vicini devono aver sentito che mi prendevo nel culo. Con te al mio servizio e riempiendomi il culo di cazzo. Il culo della cognata ubriaca non ha davvero nessun proprietario ahahah
Sono venuto con il tuo cazzo nel culo. Sono venuto con un cazzo nel culo. Sono venuto sul tavolo come un cane impennato. Sono venuto sul cazzo di mio cognato… tremavo dappertutto, battevo il piede sul pavimento e alzavo gli occhi al cielo per l’eccitazione. Mi hai stretto forte e hai premuto forte, ficcandomi tutto nel culo.
Sei venuto nel mio culo arrapato. Con il suo cazzo perso in mezzo al culo grosso, rotondo e carnoso della cognata.
Era sdraiato sul tavolo. Ansimante, tremante e senza la forza di alzarsi. Con il vestitino alzato, le gambe aperte e le mutandine abbassate. Sei caduto sul divano quando hai visto la tua cognata piegata con il sedere in aria. Il culo che hai appena scopato.
Avevo bisogno di una doccia e di un letto dove dormire. E avevo bisogno di scrivere questa storia per te ahahah. Spero che ti sia piaciuto. E se qualcuno vuole i miei nudi, o un video di me che sollevo il vestito in garage, mandi un messaggio ai miei contatti.
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*Pubblicato da bunnyblond sul sito climaxcontoseroticos.com il 22/09/24.