Il nostro bacio era caldo e pieno di desiderio, un bacio umido e birichino in cui le nostre mani esploravano i nostri corpi.
Lei ed io, la più proibita di tutte le donne, lì tra le mie braccia dove il nostro desiderio prendeva il sopravvento.
Paula era la moglie del mio capo, ma questa ragazzina era il mio numero, bellissima e piena di soldi, non avrei mai pensato che un giorno mi avrebbe dato un biglietto, ma col tempo ho notato gli sguardi, ho pensato anche che fosse la mia immaginazione. , ho fatto un errore!
Conosco André da quando è nato, oggi ha 27 anni ed è sposato con Paula, una bruna di 1,60 m con un bel seno, gambe grosse e un culo rotondo, non ho potuto fare a meno di notarla. Ma non avrei mai pensato che potesse succedere qualcosa tra noi.
André si era recato con altri dirigenti dell’azienda negli Stati Uniti, dove erano rimasti per due settimane in una filiale dell’azienda. Paula ha sostituito il marito nell’amministrazione e mi chiamava sempre per rispondere alle mie domande perché ero il dipendente più anziano e conoscevo tutte le aree, gli orari e la logistica.
In ufficio Paula, sempre sorridente, beveva caffè e parlava di cose strane, finché un giorno:
– Sei lento!
Dal nulla mi ha chiamato lentamente, ammetto di non aver capito, ha sorriso, è uscita da dietro la scrivania ed è venuta verso di me. Il suo look sembrava essere cambiato, Paula indossava una gonna formale sopra il ginocchio, una camicia abbottonata e tacchi alti. È stato magnifico.
– Ti sto dando filo da torcere da molto tempo e sembri un idiota.
– Non farlo! – Ho risposto perché sapevo che non si sarebbe potuto tornare indietro.
Era già tardi! Faccia a faccia, le nostre bocche si sono incontrate, quel corpo caldo premuto contro il mio, anche quella gonna premuta contro il suo corpo, il suo culo caldo da morire. Non ho potuto resistere alla tentazione, prendendomi la mano e stringendo il suo delizioso culo mentre le nostre lingue si intrecciavano in questo bacio pieno di lussuria.
– Condannare!
Non pensavo ad altro, volevo solo lei in quel momento.
– Aspetta, lascia che la porta si chiuda. – disse infilando la chiave nella porta e chiamando la segretaria per farle sapere che era in riunione e non voleva essere interrotta.
Quella figlia di puttana è già venuta verso di me, sbottonandosi la camicetta e togliendosi la gonna, lasciando solo questo perizoma e il reggiseno, ne ho approfittato per spogliarmi, il mio cazzo era già puntato verso il cielo, duro come una roccia. Ho baciato di nuovo la sua bocca fino al collo e al suo bellissimo seno, le ho abbassato il reggiseno e sono rimasta lì a succhiarle il seno, che è diventato vivace con l’aspirazione mentre lei mi accarezzava e stringeva il cazzo.
– Sei molto sexy! -Disse baciandole di nuovo la bocca e facendole scorrere la mano sulla figa bagnata.
Questa donna era bella, ricca, sexy e aveva una colonna sonora fantastica, ma sai una cosa: fanculo! Paula si sedette sulla sua scrivania, io le allargai le gambe, le tirai da parte le mutandine e cominciai a toccarle e a succhiarle la figa contratta nella mia bocca. Il suo miele scorreva tra le sue cosce che succhiavo, baciavo e leccavo. Ad ogni bacio sul suo inguine, gemeva piano, tenendomi la testa e spingendola contro la sua caverna.
– Hmm! Che figa calda. – disse, togliendosi le mutandine e vedendo un tatuaggio di pepe sull’inguine.
Il suo corpo tremò, i suoi occhi rotearono all’indietro, la mia lingua invase la sua grotta umida, ricevendo il suo sperma nella mia bocca, che assorbì tutto il suo piacere ingoiando il suo miele.
– Fottutamente caldo!
La mia padrona si alzò dal tavolo, si sporse davanti a me, trattenendo e afferrando il mio pene.
– Sì! Succhialo, così, sss. Hmm.
La sua bella bocca setosa era deliziata dalla testa del mio cazzo, che le entrava in gola, stimolando il desiderio, lasciando il mio cazzo sbavando di saliva.
– Maledizione! Hmm.
– Non venire adesso. – Mi chiese sentendo il mio cazzo pulsarle in bocca.
– Voglio che mi invada. – aggiunse, appoggiando i gomiti sul tavolo, sollevando le natiche e aprendo le gambe.
“Che bel culo”
Le ho baciato il culo, le ho morso la carne e ho ripreso a succhiarle il clitoride, allargandole il culo con le mani, il suo anello sembrava chiamarmi, ho stretto il dito ma era come una carta scartata QUESTO NON È SUCCESSO.
– Oh no! Fa male. – ha detto.
Ho tolto il dito, ho acceso la sua figa e ho fatto scorrere leggermente la lingua sul suo bottone. Paula sollevò ancora di più le natiche, io la tenni per la vita, massaggiando la testa al suo ingresso, che presto fu invaso.
Il suo cellulare squillò sul tavolo: ANDRÉ.
– Lascialo suonare, Hummm!
Gliel’ho messo nella figa, facendo movimenti leggeri, rimuovendo e mettendo la testa nella sua figa, facendola impazzire.
– Mettilo dentro! Tempo atmosferico! – chiese.
– Allora prendilo! – Disse intensificando gli attacchi, facendogli pulsare le cosce.
Il mio cazzo sembrava voler urlare alla padrona che si voltò con la faccia da troia, stando in punta di piedi.
Ad ogni spinta, un gemito. La sua figa si contrasse di nuovo, il suo corpo tremò e il mio cazzo cominciò a pulsare dentro.
– Sto per venire.
Cercare la sua bocca in un bacio, soffocando i suoi gemiti, riportando indietro il suo corpo e infilandolo tutto nella figa, venendo dentro la piccola padrona che emetteva piccole urla accanto alla mia bocca.
Ci divertiamo insieme. Un’eiaculazione seguita da un bacio alla francese che sembrava non avere fine, ma dopo aver eiaculato mi sono reso conto di aver sbagliato di nuovo, oltre ad essere il mio capo, era il mio amico che mi ha sempre aiutato.
Doveva essere solo una relazione, ma è diventata molto più di questo. E adesso?
Cosa faccio con questa donna?
Perché quella figlia di puttana doveva essere bella e cattiva?
Sono diventato dipendente da lei anche se sapevo il pericolo, continuavo a scopare Paula anche se sapevo quanto fosse grossa la merda.
*Pubblicato da Genius sul sito climaxcontoseroticos.com il 23/09/24.