Sesso di coppia

di | 14 de Novembre, 2019

Usciamo da due, più o meno anni e circa sei mesi di convivenza e la passione si è conclusa, in soli sei mesi, è chiaro che prima che fosse più emozionante, non avevamo un tetto sopra la testa dove poterci coccolare, coccolare e far scorrere i nostri reciproci desideri.

Ma in soli sei mesi, non potevo crederci. E’ anche vero che prima non ci vedevamo ogni giorno quasi ogni ora, prima che i cattivi rulli di lavoro restassero nelle nostre rispettive case e quando eravamo insieme eravamo solo noi, niente di più.

Quel pomeriggio avevo avuto una brutta giornata di lavoro, ero arrabbiato con un collega, gli ho detto chiaramente che avevo un partner e non volevo nulla con lui, al quale ha risposto che era il mio superiore e che poteva rendere la mia vita impossibile sul lavoro. Volevo solo tornare a casa, fare una doccia, andare a letto e dormire tutta la notte.
Sono tornata a casa e lui era seduto davanti al computer, facendoti sapere cosa.

Ciao, figlia mia, sono a casa.

Ehi ragazzina, com’e’ andata la tua giornata? – Mi chiedo senza separare la faccia dallo schermo.

Preferisco non parlarne, vado alla doccia – guardo i miei occhi da furfante e sorrisi di malvagità – non oggi, miele, oggi non sono per lavoro.

Come desideri, sono un po’ occupato, “come sempre” ho pensato.

Mi sono girato e sono andato sotto la doccia. Ho avuto la temperatura dell’acqua piuttosto fredda, era stata una giornata calda. Mi sono avvolto in un asciugamano e sono uscito dal bagno. Sono entrato nella stanza dove era seduto, mi sono fermato alla porta a guardarlo, guardando il suo busto nudo, ammirando quanto fosse buono il suo boxer in forma, quanto fosse fantasioso e come la mia temperatura salisse.

L’ho avvicinato da dietro, gli ho messo le mani fredde sulle spalle, lui ha saltato e ha sorriso. L’ho abbracciato, gli ho messo la bocca all’orecchio e gli ho leccato il lobo, rendendo chiaro ciò che voleva. Ha separato la sedia dalla scrivania, mi ha preso per mano e mi ha portato davanti a lui. Mi accarezzava il dorso delle cosce, il che mi faceva drizzare i peli di tutto il corpo.

Non pensi di avere ancora qualcosa? – Me l’ha detto mentre tirava l’asciugamano e cadde a terra.

Prima che finissi di dirlo, il suo pugile era già sul pavimento vicino all’asciugamano.

Sorridiamo e ci baciamo lentamente, senza fretta, assaggiandoci a vicenda, leccandoci ogni millimetro della bocca e della lingua. Le sue mani mi accarezzavano la schiena e a poco a poco a poco sono scese fino ad arrivare alle mie natiche. Il suo tocco era molto eccitante, la morbidezza delle sue mani, il cambiamento di temperatura della mia pelle fredda, dalla doccia e dalle sue mani calde, ho notato ogni dito, ogni impronta digitale su di me.

Stacco la sua bocca dalla mia, si abbassava poco a poco per il collo, raggiungeva le mie clavicole e le leccava dolcemente e continuava la sua strada fino a raggiungere i miei seni. Li prese con entrambe le mani, li strinse, li baciò e mi mise il capezzolo in bocca, il che mi fece gemere le labbra con piacere. Mi ha messo le mani sulla vita, mi ha attratto da lui, ho separato le gambe e mi sono seduto sopra di lui, ho notato la durezza del suo pene e lui ha notato la mia umidità.

Gli ho messo una delle mie mani sul collo, l’ho attirato alla bocca e l’ho baciato con passione, mentre l’altra mano gli ha accarezzato il petto, sono sceso fino a raggiungere il suo pene, l’ho afferrato con forza. Sono andato su e giù per la mano, che mi ha fatto rotolare gli occhi e far uscire un piccolo gemito di piacere. Mettete il suo arto all’ingresso della mia vagina, lasciatemi a poco a poco cadere su di lui, mentre lui, con le mani sui fianchi, dirigeva il mio ritmo avanti e indietro, su e giù. L’ho preso per le spalle per poter seguire il ritmo che mi ha segnato.

I miei capezzoli si sono induriti sotto il calore della sua bocca, li ho rosicchiati con affetto e questo ha fatto crescere il mio desiderio per lui. Le mie anche hanno accelerato il ritmo avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro, il gemito del piacere, non più trattenuto dal volume dei suoi gemiti.

Rallenta, ragazza, o mi farai recintare – gli ho guardato negli occhi e morso il mio labbro inferiore, sapevo che quel gesto lo ha fatto impazzire.

E cosa c’è di sbagliato”, gli dissi mentre teneva ancora lo stesso ritmo. Abbassò la mano fino a raggiungere il mio clitoride e cominciò ad accarezzarlo per farmi raggiungere l’orgasmo. – Riuniamo mio figlio.

Mi bacio con passione e succo di frutta con il mio clitoride fino a raggiungere l’orgasmo, ho notato come tutti i miei muscoli si sono contratti e lui l’ha notato, l’ho visto nei suoi occhi. Abbiamo raggiunto l’orgasmo nello stesso momento, come se ci fossimo sincronizzati.

Ci siamo abbracciati e ci siamo sussurrati l’un l’altro.

E’ un bene che tu non fossi al lavoro, figlia mia.

Beh, immagina cosa ti avrei fatto se fossi stato per il lavoro – gli ho detto mentre gli sorridevo e lo baciavo affettuosamente.

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