Racconto erotico di tradimento – Seu Didi è entrato nella mia piccola bocca!

di | 26 de Marzo, 2024

Questo rapporto sarà breve. Voglio parlare di una cosa brutta che è accaduta questo lunedì mattina. Oggi, nel reparto dove lavoro, sono stato il primo ad arrivare. È stato perché dovevo terminare un rapporto molto urgente prima dell’ora di pranzo ed è per questo che ho deciso di arrivare presto in azienda. La verità è che mi sono comportato molto bene, anche se quando indosso dei jeans attillati il ​​mio sedere di solito attira sguardi molto maliziosi. Ma era così, jeans attillati, tacchi alti e una camicetta con spalline sottili, nemmeno scollata.

Ero lì, seduto al mio posto, a lavorare su questo noioso rapporto. Finché non è apparso il signor Didi. Fa le pulizie, passa la mattina presto a raccogliere la spazzatura e a pulire i tavoli. Tifoso di Cearense e Fortaleza e molto bonario, affascina tutti con il suo carisma. Ma sia fatta giustizia, non era bello ahahah.

– Tu, Didi! Signor Disparu, era in vacanza? – Parlo appena lo vedo entrare nel mio settore. E giusto per immaginare meglio l’ambiente; Il nostro piano è composto da più settori e sono divisi da mezze pareti divisorie, tradizionali negli uffici.

“E cosa ti ho detto?” “Che i vostri Corinzi non hanno classificato”, ha detto, seguito da una risata. Mi sono alzato per salutarlo e gli ho detto: – Ehi, non dirmelo nemmeno, spero che non soffriremo nel Brasileirão, come l’anno scorso. – Mi sono avvicinato e l’ho abbracciato. “Mi è mancato questo profumo”, mi sussurrò all’orecchio. Sfiorare quella barba contro il mio collo mi ha fatto restare in quell’abbraccio.

– Anche tu mi sei mancato signor Didi, solo tu a farci ridere in questo posto. — Ho sentito la sua mano scendere sulle mie natiche e lui me l’ha stretta volentieri. Aprii un sorriso malizioso, guardandolo negli occhi, permettendo la sua audacia. Questa malizia è stata in gran parte colpa mia, perché da quando ho cominciato a dargli un po’ di libertà, è diventato così, sempre più audace e dispettoso. Ma fino ad allora non era mai andato oltre gli abbracci e le carezze maliziose. Mi piacciono questi giochi, lanciagli un brutto cono.

Lui guardò per terra e anch’io mi guardai intorno. C’erano solo poche teste chinate. Se non sbaglio erano due informatici. Ma erano così concentrati sui loro schermi che non si sono accorti della nostra presenza. Tenendomi il collo, Seu Didi mi baciò molto maliziosamente con la lingua. Quella dannata cosa era un buon baciatore, sai? Mentre ci baciavamo, la sua mano aprì il bottone e poi la cerniera dei miei pantaloni. Poi la sua mano si spostò con sicurezza lungo le mie mutandine fino a raggiungere la mia figa.

Massaggiando la mia griglia, mi sono subito bagnato. Guardandomi con quello sguardo sgradevole, mi ha detto: “Siediti lì”, ha indicato la mia sedia. E sono rimasto a guardarlo. Mentre analizzava il mio atteggiamento, io già mi pettinavo, perché ero sicura che avrei allattato. Avvicinandosi a me, ha aperto la cerniera dei pantaloni, ha infilato la mano dentro e ha tirato fuori il cazzo.

– Tu, Didi! Oh mio! Che bastone è questo? – dissi tenendogli il cazzo e accarezzandolo. Era di buone dimensioni, non grosso come avrei voluto, ma era alto e con un’apertura alare diversa. Presto ho cominciato a masturbarlo e poi a succhiargli il cazzo. “Ho sentito che sei tornata da tuo marito, vero?” ” chiese. Guardandolo, sorrisi maliziosamente e risposi: – Sì, siamo tornati.

“Oggi questa boccuccia bacerà suo marito dopo aver preso lo sperma di un altro maschio. Oh Taiane, voglio sempre portarti nella mia cabina, scoparti tutto il giorno.

La situazione e questa conversazione oscena mi hanno fatto arrapare moltissimo. E così l’ho succhiato fino a farlo venire in bocca. Guardandolo maliziosamente, ho ingoiato tutto. Non ho lasciato scappare una sola goccia del suo sperma.

Ci calmiamo. Abbiamo parlato di cose a caso per altri dieci minuti circa. Come niente. Poi lui è passato alle altre zone e io sono rimasta al mio tavolo. Quanto sono pazze le persone. Mi sembra quasi di portare con me un cartello che dice: “Amo lamentarmi, amo scopare, amo essere una troia”. Rispetto alle donne che mi stanno vicino, wow, vivo di piccole cose. Ammetto addirittura che, per paura di essere giudicato male, non parlo nemmeno molto delle mie avventure sessuali con i miei amici.

Beh, la storia era breve ma ho pensato che valesse la pena raccontarla. Spero ti sia piaciuto. Lascia i tuoi commenti! Baci. Taiane. taianefantasia@gmail. Con

*Pubblicato da taian sul sito climaxcontoseroticos.com il 26/03/24.

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